Quasi ogni giorno, nello scorrere il dito sulle notizie recenti, troviamo titoli allarmisti e preoccupanti che releghiamo a storie attribuibili ad altri, senza scomodare quella preoccupazione che avvelena lo stomaco e smania la mente. Purtroppo, anche se di rado, alcuni di questi aggiornamenti ci sfiorano personalmente, e nel loro rispecchiare la veritΓ tracimano nel catastrofico, e nellβapprofondire le rendicontazioni di questi avvenimenti avremmo difficoltΓ a crederci, se non fossero come in questo caso, a portata di vista. Scilla oggi Γ¨ stata devastata, anche se in piccolaparte, da un fiume di fango e detriti, che in una mattina estiva ha spezzato la quiete e il silenzioper portare col suo impeto quella forza della natura che spesso dimentichiamo, o a cui cerchiamo di svincolare con la retorica della casualitΓ .
La veritΓ di tale evento, risiede nella prosopopea di un fiume di melma che annuncia un errore, celato e giustificato dalle teorie costruttive e urbanistiche, che senza umiltΓ innalzano nuovi edifici ridimensionando i letti dei torrenti. Argomentazioni boriose che non ascoltano le voci dellβesperienza, come nei racconti talvolta noiosi dei nostri nonni, che rievocano episodi in cui i corsi dβacqua spanciavano e si imponevano a prepotenti conquistatori di terra nella loro impetuosa ricerca del mare.
Un errore che come un βdΓ©jΓ vuβ, ritorna sistematicamente a produrre disagi e demolizione, potente e veloce piΓΉ di qualsiasi ricostruzione e che dovrebbe, durante e dopo il suo passaggio, allarmarci sugli esiti delle scelte edili, che spesso esulano dalla coerenza che la saggezza ci evidenzia col buonsenso. Siamo sempre piΓΉ disinvolti a dare colpa a qualcosa di piΓΉ grande di noi, ed ecco che i cambiamenti climatici diventano imputati a cui attribuire colpe β¦ e forse in parte Γ¨ cosΓ¬! Ma se forse ci abbandonassimo alla concretezza logica di contraddire il nostro punto di vista, sapremmo contestare a noi stessi quelle barbarie architettoniche che rispondono solo allβeconomia; forse impareremmo ad obiettare i nostri metodi, partendo dallβincuria dei sottoboschi che creano smottamenti durante i cicli che le stagioni impongono e sapremmo, inoltre, dubitare che dove la natura viene costretta o impedita, prima o poi trova la sua vendetta riconquistando i suoi spazi.
Oggi la voce del moto dβacqua e fango rovesciatasi su Scilla, ci allarma con note gorgoglianti la forza della sua libertΓ racchiusa da barriere di cemento, a farne le spese per adessosono state le auto in sosta e lβorgoglio di qualche costruttore; ma domani se continueremo a illuderci di poter controllare tutto, barricati dietro le ragioni di una scienza che bada ai numeri e non alle conseguenze, dovremmo contare anzichΓ© i danni i corpi delle vittime. Ma la prima delle speranze che riconosciamo come saggezza, Γ¨ proprio il capire come migliorarci dai nostri errori, e lβuomo dovrebbe imparare ad adattarsi invece che violentare ogni territorio e meraviglia che il mondo gli dona, perchΓ© viviamo su un pianeta in comodato dβuso che non Γ¨ una proprietΓ . Ricordiamolo β¦ sempre! Esprimiamo solidarietΓ a Scilla, Palmi e a tutta la costa viola.
Maria Grazia CarnΓ Γ¨ nata a Catanzaro e vive a Camini, un piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria, dopo gli studi superiori presso lβIstituto Maria Ausiliatrice di Soverato perfeziona la sua istruzione presso la facoltΓ di Farmacia di Pisa.
Lavora nel settore per cui ha studiato fin da subito, alternando i suoi impegni con volontariato e alcune passioni irrinunciabili.
Scrive per la testata online Incipit Sistema Comunicazione con il ruolo di capo redattrice senza mai specializzarsi su un tema preciso, ma cercando temi di interesse sociale e culturale. Nel 2023 pubblica il suo primo romanzo dal titolo “Blu ionico”, con il quale si aggiudica vari riconoscimenti, tra i quali il Premio Internazionale Panorama Golden Book Award 2024,Β e il Concorso Biennale Internazionale βPercorsi letterari dal Golfo dei Poeti Shelley e Byron”, grazie al quale Γ¨ stato segnalato alla Fiera del Libro di Francoforte 2024.