In vista della riapertura delle scuole, l’associazione segnala alcuni deficit strutturali a livello nazionale e locale, in termini di spazi, servizi e tempi educativi, mettendo in luce un paradosso: laddove la povertà minorile è più alta, e sarebbe dunque importante un’offerta formativa di qualità, “la scuola è più povera, privata di tempo pieno, mense e palestre”.

A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, arriva la fotografia che ritrae dati allarmanti e preoccupanti sull’abbandono scolastico, la povertà e il deficit strutturale in Italia, con forte disparità geografica.

La pandemia e la guerra in Ucraina hanno impoverito molto le famiglie italiane con bambini. Nel 2021 la povertà assoluta nel nostro Paese riguardava quasi un milione e mezzo di minori, il 14,2% in crescita rispetto al 2020. Una condizione che spinge molti bambini a lasciare la scuola, come emerge dal rapporto di SAVE THE CHILDREN delle zone più disagiate, dove questa rappresenta un presidio fondamentale per tutta la comunità.

I libri, la mensa, i contributi volontari, spese che molte famiglie non si possono permettere e che secondo Save the Children dovrebbero essere gratuiti per i bambini meno abbienti.

La situazione è peggiore al Sud dove c’è un tasso di dispersione scolastica molto elevato rispetto alla media nazionale, in particolare in Puglia -4,3% e in 𝐂𝐚𝐥𝐚𝐛𝐫𝐢𝐚 – 3,8% con una punta del 19,8% in Campania. Non solo: se a livello nazionale la metà circa delle elementari e medie hanno la palestra, un altro spazio fondamentale per la qualità dell’apprendimento e dello sviluppo psico-fisico, le province del Centro e del Nord eguagliano o superano la percentuale del 50%. Nel meridione la copertura delle palestre è la più bassa del Paese.

Anche il tempo pieno è uno strumento essenziale per combattere la dispersione scolastica e promuovere l’apprendimento, specialmente in contesti svantaggiati dal punto di vista economico. Le mense sono carenti e non tutti possono sostenerne le spese.

“Per questo – osserva Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children- chiediamo al nuovo governo che si formerà un investimento straordinario che parta dalla attivazione di aree ad alta densità educativa’ nei territori più deprivati”: investire il 5% del Pil, al pari della media europea, vorrebbe dire rendere disponibili circa 93 miliardi, contro i circa 71 stanziati nel 2020.