𝗠𝗔𝗥𝗜𝗔 𝗖𝗟𝗔𝗨𝗦𝗜, donna di grande spessore culturale, è riuscita con il suo libro Amelia a penetrare in tutte quelle fessure umane che, nella loro metafora, rendono fragile questa nostra esistenza altrimenti chiamata vita. Non parlo delle vicissitudini dei personaggi che il libro descrive per lasciare al lettore la curiosità di entrare nei vari meandri mentali degli attori e capirne i messaggi che ognuno di loro dà a secondo del proprio percorso di vita. La protagonista della storia è un essere umano in balia di tante situazioni, belle e brutte, che segnano il percorso della sua vita. Vittima di pregiudizi sin da giovane, che, come disse qualcuno, “accecano il futuro”. Amelia ha lottato tanto fino alla fine, ha cercato una via di uscita in questa vita tragicomica, ma poi a modo suo ce l’ha fatta. O almeno ha deciso lei, in primis, da donna libera e determinata, come uscire da questo continuo “tormento”, per entrare in quell’ “estasi” sempre sognata e finalmente raggiunta. Nel suo dolore e nella sua amarezza ci potremmo trovare tutti, ecco perchè questa storia ci appartiene, ci appartiene perchè molti episodi probabilmente li abbiamo vissuti anche noi come li ha vissuti Amelia, donna libera nel senso più bello del termine. Quando ha capito che questo fenomeno spazio-temporale chiamato vita, la teneva imprigionata ha intuito che la vera libertà rientrava in un concetto universale, a cui gli esseri umani ricorrono dopo aver molto meditato. “La più alta forma di libertà, disse qualcuno, consiste nel decidere da se stessi quando è il momento di andarsene da questo mondo.” Mi pare si chiamasse Ernest Hemingway. Bene, la storia umana è piena di questi episodi su cui tutti dovremmo riflettere. Spesso l’autostima aiuta, la conoscenza di se stessi può venire in soccorso rendendo grandi le persone umili e autenticamente vere, ma non sempre è così. La storia ci insegna tanto se sappiamo decifrarla. Amelia aveva molto sofferto l’incomprensione umana, ma alla fine lei ha capito se stessa e ha vinto dopo tante battaglie la guerra finale, contro la cattiveria e il male in tutte le sue sfaccettature. Lottare sino alla fine è il messaggio che ha voluto lasciare ai viventi: la vita va vissuta da vivi, nella libertà di scegliere e progettarsi il futuro, solo cosi il “continuum” sulla Terra avrà un valore codificato in una sola parola: “Amore”. Amelia ha deciso di entrare in una dimensione ultraterrena, dove finalmente la gioia, la pace e la libertà potevano accoglierla nell’eterno divenire. Ciao Amelia tu sei dentro di noi per sempre, ci vedremo più avanti e insieme festeggeremo la tua vittoria in quel “respiro cosmico” da cui siamo venuti e in cui ritorneremo per sempre.
Giuliano Zucco nasce a Taurianova nel 1945, dopo la Maturità Classica, frequenta a Firenze e poi a Roma la Facoltà di Architettura. Dopo un “iter” formativo nelle città di Firenze, Roma, Milano e Venezia, durante il quale matura ed affina il suo talento artistico ottenendo unanimi consensi di critica e di pubblico, gli viene conferita nel 1972 la Cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Statale di Siderno (RC).
Partecipa attivamente a numerose mostre collettive, estemporanee e organizza mostre personali in varie città italiane. Numerosi sono i premi ottenuti.