Finalmente, dopo due anni di limitazioni, domani il suono della campanella del primo giorno di scuola dovrebbe avvenire con una parvenza di normalità. Potremo rivedere i sorrisi dei nostri ragazzi, darci la mano, sederci vicini… gesti semplici e scontati che, però, non ci è stato possibile compiere e dei quali abbiamo imparato ad apprezzare il valore.

La pandemia ci ha costretti a fermarci ed a riflettere su quanto l’investimento nell’educazione e nella scuola misuri la nostra capacità di guardare al futuro. La sospensione delle lezioni in presenza, dovute alla diffusione della pandemia da Covid-19, ha trasformato l’organizzazione familiare, ma soprattutto ha influito sui processi di apprendimento dei nostri ragazzi e ragazze, nella costruzione della loro identità personale, diminuendo le occasioni di incontro sociale e condivisione “alla pari” che la scuola da sempre offre.

La DAD (grazie alla quale non abbiamo perso il contatto con gli alunni) non è stata che un debole surrogato rispetto alle situazioni di “didattica in presenza” ed ha messo in evidenza tutte le differenze che la scuola da sempre cerca di compensare e bilanciare creando occasioni di incontro fra le diversità.

Dopo la triste esperienza vissuta sarà più facile spiegare cosa simbolizzi la scuola e quale sia il suo ruolo. Sicuramente deve aiutare la crescita personale, essere un luogo dove i ragazzi, attraverso un percorso di conoscenza, vengono accompagnati alla scoperta del mondo e di se stessi. Le mura scolastiche offrono opportunità di relazione e di vita. Il ruolo della scuola è di formare i ragazzi educandoli alla libertà di pensiero e all’indipendenza in modo che siano pronti per affrontare la vita con consapevolezza.

L’istruzione rappresenta la chiave e la possibilità per conoscere e costruire poi una propria idea di mondo e di futuro.

Questa scuola resiliente, che si trova ancora a dover affrontare problemi di edilizia scolastica, devesaper dare risposte alle attese di tanti giovani e deve farlo offrendo loro spazi accoglienti e stimolanti e metodologie didattiche innovative e coinvolgenti. Questo potrebbe realizzarsi attraverso le risorse del “Piano Scuola 4.0” che dovranno essere impiegate per l’ampliamento e le competenze, per gli ambienti innovativi di apprendimento e creare laboratori per le professioni digitali del futuro. Spazi di apprendimento flessibili e tecnologici per favorire la collaborazione e l’inclusione. In tutte le scuole italiane e in linea con le esigenze di crescita di bambini e ragazzi –come si legge in una nota del Ministero dell’Istruzione

Sono certa che nonostante le difficoltà del particolare momento torico che stiamo vivendo, la scuola, nel suo insieme, saprà continuare a portare avanti il suo mandato, proponendosi anche come realtà sensibile all’insegna delle nuove direttive europee, orientate alla integrazione sociale, al dialogo interculturale, alla cultura del rispetto ambientale, alla promozione della vita e della solidarietà. Auguri, quindi, a studenti, famiglie, docenti, collaboratori e dirigenti affinchè quest’anno si riveli finalmente sereno e all’insegna della collaborazione e della sinergia in cui le varie componenti svolgono con efficienza ed efficacia il proprio delicato ed importante compito.