Com’è noto i Diari di viaggio in Calabria e nel Regno di Napoli di Edward Lear si caratterizzano per la rievocazione dei luoghi visitati attraverso il duplice registro della memoria letteraria e delle illustrazioni topografiche, sebbene le venti vedute scelte a corredo dell’opera restituiscono solo in parte il lavoro dell’artista che fu febbrile accumulando ben più remunerativi sguardi su citta`, paesi e paesaggi naturali, poi dispersi in collezioni pubbliche e private. Attraverso un certosino lavoro di scavo archivistico questo libro di Raffaele Gaetano porta alla luce per la prima volta 109 disegni di soggetto calabrese realizzati da Lear durante quell’avventuroso viaggio. Il risultato è straordinario per la non comune qualità esecutiva degli sketches in un’epoca in cui la fotografia non si era ancora incaricata di supplire alla visione diretta. Inoltre, i disegni rappresentano un prezioso tassello per la conoscenza di una regione allora mal nota se non addirittura sconosciuta, certo teatro di una storia in cui continuavano a sfilare miti e leggende. Ma Gaetano fa molto di più ripercorrendo nel prezioso saggio introduttivo le tappe del rinvenimento, le idee estetiche dell’artista, il suo gusto per il caricaturale e il grottesco, le fatuità, gli inciampi e gli imbarazzi delle famiglie ospitanti, districando con pervicacia documentaria quei piccoli capolavori nel loro contesto storico.
Raffaele Gaetano è noto a livello internazionale per il fondamentale contributo dato allo studio del sublime leopardiano con il monumentale Giacomo Leopardi e il sublime (Rubbettino, 2002). Tra i suoi numerosi scritti ricordiamo: Beati se non sanno la loro miseria (Periferia, 1996, 2a ed. accresciuta 1997), L’autore mio prediletto (Rubbettino, 2001). Parallelamente si è occupato del filosofo materialista P.-H. Thiry D’Holbach nel saggio La benda sugli occhi (Rubbettino, 1998), concentrando via via la propria intensa attività di ricerca su autori, gruppi intellettuali, temi, questioni teoriche dell’estetica e della poetica tra ’700 e ’900. Frutto di questo interesse sono i volumi: Sull’orlo dell’invisibile (Monteleone, 2006, 2a ed. accresciuta Laruffa, 2015), Avanti all’anima mia (Gigliotti, 2010, 2a ed. accresciuta Città del Sole, 2014), La Calabria nel Viaggio Pittoresco del Saint-Non (Koinè, 2011) e le edizioni critiche di diverse opere poco note o mal note: G. Chiarini, Della filosofia leopardiana (Rubbettino, 2000), D. Anzelmi, Estetica di Lettere ed Arti belle (Rubbettino, 2003), P. Ardito, Artista e Critico (Rubbettino, 2004), G. Gravina, Della Ragion poetica (Rubbettino, 2005), J.-C. Richard De Saint-Non, Viaggio Pittoresco (Rubbettino, 2009). Con il pittore Max Marra ha realizzato il quaderno d’arte Rembrandt e lo specchio infranto della modernità (Quaderni di Orfeo, 2004), mentre con E. Matassi, W. Pedullà e F. Pratesi ha curato il volume La Bellezza (Rubbettino, 2005). Giornalista, autore e conduttore di originali programmi di divulgazione culturale per la radio e la televisione è direttore artistico di importanti rassegne di letteratura e filosofia.
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