L’educazione alla differenza di genere nella scuola italiana è diventata un obiettivo irrinunciabile, come specificato anche dall’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, perché è chiaro che tanta strada c’è ancora da fare per il raggiungimento di tale obiettivo in tutti i settori della vita sociale. La scuola quale agenzia educativa ha la responsabilità di formare menti aperte e riflessive, in grado di analizzare criticamente i messaggi provenienti dal mondo esterno e non accettare passivamente ruoli e modelli comportamentali stereotipati. In continuità con un percorso iniziato nello scorso anno scolastico si è tenuta, ieri pomeriggio, nell’aula consiliare della città di Locri, un’importante tavola rotonda sul tema: “LA PAROLA AL CENTRO.
A scuola per riconoscere, prevenire e contrastare la violenza di genere”. Protagonisti indiscussi gli studenti di due Licei cittadini: Il Mazzini e l’Oliveti-Panetta che con le loro parole, i loro racconti e le loro esperienze di vita – legati alle riflessioni scaturite in seguito alla lettura del libro “Sono sbagliata” di Filomena Drago – sono riusciti ad emozionare la nutrita platea. Oltre all’autrice del libro che ha sapientemente illustrato l’importanza dell’ascolto nella relazione di aiuto sono intervenute: la dottoressa Olga Tarzia Presidente della II sezione penale della Corte d’appello di Reggio Calabria e le prof.sse Anna Maria Mittica e Federica Malara che hanno seguito gli studenti durante tutto il percorso di preparazione dell’evento.
Dalle parole di tutti, ma in particolare da quelle della Dirigente Carla Maria Pelaggi e della vicepreside Girolama Polifroni, è emerso chiaramente che è compito di ogni educatore rapportarsi agli alunni e lavorare nelle classi tenendo sempre conto della dimensione di genere perché educare alle differenze di genere significa abituare, sin dall’infanzia, a saper leggere in modo critico i messaggi ed i contenuti culturali provenienti dai contesti educativi formali e non formali, mettendo in condizione i ragazzi e le ragazze di poter esprimere la propria identità e scegliere il proprio percorso professionale e di vita, indipendentemente dal sesso di appartenenza.
L’assessore Domenica Bumbaca, infine, coordinatrice dei lavori, ha affermato che solo tramite l’attività sinergica di scuola, famiglia Enti e Associazioni sensibili alla tematica, mediante una comunicazione efficace (che mette al centro la parola), si potrà prevenire il triste fenomeno della violenza di genere.
Docente di religione cattolica, collaboratrice del Dirigente scolastico presso il Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “G. Mazzini di Locri dall’ a. s. 2006/07; Collaboratrice del DS con funzione di vicario (a. dall’s. 2010/11 a tutt’oggi. In ambito scolastico svolge le funzioni di: coordinatrice di classe, responsabile di progetti (Teatro CIC, I mille volti della solidarietà, Legalità, Attenzione al territorio, Educazione alla pace e all’intercultura, Ambiente e salute, iI monachesimo italo greco, Teatro per te. Una scuola senza confini) responsabile di Commissioni (orientamento, mass-media, qualità, Progetti, reclami e suggerimenti alunni, Bandi e gare), membro di comitati (garanzia) responsabile sportello CIC, membro della Consiglio d’Istituto e della Giunta esecutiva. Buone competenze relazionali acquisite anche attraverso i diversi incarichi ricoperti in ambito politico sociale. Dal 2003 al 2007 Assessore presso il Comune di Ciminà. Dal 1999 al 2002 e dal 2008 al 2014 Presidente dell’Associazione Pro Loco di Ciminà. Dal 1979 al 2018 Presidente parrocchiale di Azione Cattolica per diversi trienni. Dal 2011 vicepresidente adulti A C Diocesi di Locri-Gerace. Dal 1992 al 1995 membro della Commissione Scuola Diocesana
Dal 1987 al 2018 Membro del Consiglio Pastorale Parrocchiale con funzioni di vicepresidente. Dal 2019 Presidente del MIEAC. Dal 2024 Segretaria della Consulta per le aggregazioni laicali