Succede che da tre giorni semino brillantini dorati ovunque… come Trilly. Ho avuto la fortuna di essere invitata in Puglia con alcune mie fiabe e la meravigliosa sensazione dello stupore di fronte alla grande partecipazione e alla mole di lavoro che i bambini (dalla materna alle medie) hanno preparato con volontari ed insegnanti per accogliere i miei libri. Tre le tappe: Putignano, Adelfia e Locorotondo grazie alla Casa editrice Radici Future, al Festival “Il libro volante” e al Festival “Legalitria”. A Putignano i bambini piccoli hanno lavorato col Leone Ciccio Ne, Gran Dragone di Fiaba per un deserto, Il regalo per Giulio e Il Parasole che temeva il sole. Si è parlato di paure, di rabbia, di amicizia, e del tempo, dono prezioso che i bambini chiedono e ricevono soprattutto dai nonni. Ad Adelfia e a Locorotondo invece i protagonisti erano Seku, Maila, l’accoglienza, l’ambiente e soprattutto le domande degli studenti che vi assicuro hanno espresso dei timori, delle certezze e delle curiosità concrete che difficilmente escono così chiare affrontando lo stesso discorso fra adulti. La serietà della loro trasparenza è racchiusa in due fra le tante domande (Perché se si parla tanto di guerra non si parla delle guerre in Africa? Ma quella di Seku e Maila è una storia vera?) o nel racconto di una bambina del Mali che orgogliosa ha salutato tutti in Bambara’, la sua lingua madre. (Sai la mia storia è come quella di Seku mi ha cresciuto mia zia e ho ritrovato i miei genitori qui in Italia). Io non ho chiesto come sono arrivati per paura di accendere ricordi brutti. Penso se riuscirà mai ad essere riconosciuta cittadina e che il suo italiano perfetto dopo solo due anni nelle nostre scuole dovrebbe darle diritto a quello stato. Penso anche che è di futuri adulti con la forza pulita e consapevole dei bambini che ho incontrato in questi giorni che dovrebbe nutrirsi il mondo. Ma torniamo ai brillantini che sto seminando ovunque. I bambini come gli adulti sono tutti diversi fra loro e come nell’Isola del Mondo Indaco ovunque esistono bambini e adulti le cui differenze possono diventare crescita collettiva. Seku si è stupito quando ha visto per la prima volta qui in Italia i fiocchi di neve e due bambine speciali Ludovica e Miriana mi hanno regalato la loro interpretazione di quel pezzo di racconto riproducendo con l’ovatta il fiocco di neve circondato da tante stelle di brillantini dorati. Poi questa notte la mamma di Manuela mi ha spedito il suo autoritratto dove lei si raffigura vicino a Seku. Tutti e due speciali, tutti e due unici. Per me sono stati tre giorni fantastici. A questo punto mentre il treno mi riporta a Roccella e la polizia è appena passata a chiedere i documenti come se il treno fosse frontiera, vorrei sapere quando arriva il momento in cui da bambino si diventa altro e si accettano e fanno propri gli atteggiamenti e le idee che cancellano la capacità di godere del nutrimento che le diversità offrono e dell’amore invece dell’odio.
Antonella Iaschi è nata a Parma il 24 ottobre 1956. Per scelta vive a Roccella Jonica. Ha scritto diversi libri di poesia, racconti e testi per il teatro. Ha iniziato a scrivere a 13 anni, dopo aver letto un’intervista rilasciata da Lawrence Ferlinghetti a una rivista italiana, e continua a scrivere perché crede che “raccontare la strada” sia l’unico modo per esistere e resistere. Assessore alla scuola e ai servizi sociali, Camposanto (MO) Consigliere comunale, Mirandola (Mo) Assessore all’ambiente, pari opportunità, memoria e solidarietà internazionale, Soliera (MO) Gestione dell’ufficio di coordinamento dei gruppi e le associazioni umanitarie impegnate in viaggi umanitari durante la guerra dei Balcani, ARCI (MO).
Coordinatrice di iniziative culturali e progetti di associazioni italiane, slave e statunitensi con lo scopo di promuovere i diritti umani, la solidarietà, la pace, la pacifica convivenza fra culture diverse. Collaborazione con la rivista “noidonne” edita dalla Cooperativa Libera Stampa.