Le tragedie ci insegnano che prima o poi tutto torna allo stato iniziale, ma mantenendo il senso di vuoto incolmabile delle anime travolte dal fango e il timore dell’accaduto che si lega a noi come la catena di un prigioniero.

Purtroppo la gente dimentica presto le tragedie accadute ad altri, e le catastrofi si risolvono in eventi che a loro non potranno accadere, invece speriamo che Ischia rimanga nella memoria di tutti come una cicatrice… una profonda ferita collettiva che si rimarginerΓ  lasciando il segno.

In quel fiume di fango alcuni hanno perso, tra le onde, la loro spensieratezza… ed ora che cercano parenti e amici scomparsi dentro quella massa grigia senza compassione, possiamo solamente aspettare notizie che giΓ  conosciamo, e che alla fine sarΓ  una lista di nomi. Nomi di donne, bambini e uomini che dovremmo ricordare per sempre come un caro, in quel luogo dove chi amiamo vΓ  a finire e che chiudiamo a chiave per incastonarlo per sempre nelle nostre orazioni, laiche o osservanti che siano.