E’ stato risolto uno degli enigmi più intriganti intorno alla vita sentimentale di Giacomo Puccini (1858-1924): è stata identificata, infatti, con precisione “Cori”, la giovane amante che sconvolse la vita del grande compositore lucchese, sulla cui identità si sono interrogati per un secolo i biografi dell’autore di “La bohème”, “Tosca” e “Madama Butterfly”. Si tratta di Corinna Maggia (Cossato, Biella, 14 febbraio 1881 – Andora, Savona, 24 aprile 1973), che Puccini conobbe all’inizio del 1900. Nelle lettere pucciniane è chiamata Cori, “la torinese”, “la piemontese” o “il Piemonte”. Nel 1911 sposò l’avvocato Edgardo Rodina.
Nel 1905 pubblicò un libro intitolato “L’insegnamento dei lavori donneschi e dell’economia domestica nella scuola elementare pratica”. A presentare per la prima volta l’dentità di “Cori”, la rivale di Elvira Bonturi, fidanzata e dal 1904 moglie del musicista, sono i musicologi Francesco Cesari e Matteo Giuggioli, curatori del terzo volume dell’Epistolario di Giacomo Puccini, fresco di stampa da Olschki editore, che abbraccia il triennio 1902-1904. Il volume offre al lettore 884 missive, di cui circa un terzo inediti. Il mistero dell’identità è stato svelato grazie a un’inedita minuta di un telegramma di Puccini ritrovata di recente da Dieter Schickling e Gabriella Biagi Ravenni durante le loro ricerche sui documenti di Torre del Lago, dove è custodito l’Archivio storico della ‘Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini’. Spiegano Cesari e Giuggioli nell’introduzione al terzo volume dell’epistolario pucciniano: “È l’unico documento in cui siano indicati nome e cognome, Corinna Maggia, della giovane amante piemontese. Nelle lettere del triennio, la presenza di Corinna aleggia in maniera diffusa, ma necessariamente in forma riflessa: nelle tante allusioni reperibili non solo nelle lettere a Elvira, ma anche in quelle alle sorelle, agli amici Ferruccio Pagni e Alfredo Vandini, a Luigi Illica e a Giulio Ricordi”. Il carteggio tra i due amanti, che fu senz’altro copioso, è a tutt’oggi quasi interamente perduto. Degli anni 1902-1904 sopravvivono solo due minute di Puccini, legate entrambe a momenti di crisi: la prima in occasione di un litigio forse passeggero, la seconda, ben più importante, in corrispondenza dello strappo finale nell’autunno del 1903.
Fonte: Agenzia ADNKRONOS
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