Sale la paura per la inarrestabile perdita di professionalità sanitarie sul territorio della Locride. E sale la preoccupazione per il conseguente depauperamento della sanità locale. La situazione già precaria promette di divenire insostenibile per molti malati. Dal prossimo mese di febbraio andrà in pensione l’unico medico che presso il nosocomio locrese impianta Pace Maker, il dr Spanò della Cardiologia di Locri. Questo accadimento del tutto normale per la vita di ogni professionista rischia di aprire un problema enorme per il territorio. Tutti i pazienti attualmente ‘controllati’ dall’Ambulatorio di Pace Maker di Locri “dovranno cercare dove andare”, Polistena, se fortunati, altrimenti Reggio Calabria o Catanzaro. Si rende quanto mai urgente, lo sottolineo come cittadina e come Sindaco della città di Siderno, affrontare con solerzia il problema, che già è avvertito come un grave pericolo dalla cittadinanza. Molti sono gli appelli da parte di pazienti e di parenti di cittadini cardiopatici, che si troveranno presto senza un supporto localmente attivo per seguire le proprie patologie. Nel frattempo si attende la definizione delle procedure della Casa della Salute di Siderno, presidio indispensabile per rilanciare l’Assistenza di prossimità diffusa sul territorio e le cure primarie ed intermedie, per soddisfare le esigenze di primo soccorso e di supporto al raggiungimento dei Lep per i territori periferici e del nostro Sud Italia. Non si può ignorare la crescente preoccupazione dei nostri concittadini. Come Sindaco mi rivolgo a tutti i rappresentanti del territorio in Consiglio Regionale. Chiedo che sia dato ascolto al grido di aiuto che proviene dalla Locride. Una popolazione di quasi 150.000 abitanti che risulta oggi completamente abbandonata dal punto di vista sanitario pubblico, dopo la chiusura del nosocomio di Siderno, la mancata apertura dell’ospedale di Gerace, la riduzione dei reparti e delle risorse umane del locale ospedale Spoke di Locri. Non in ultimo la mancata realizzazione della Casa della salute di Siderno che aggrava oltremodo la situazione. Assistiamo impotenti, giorno dopo giorno, ad una continua diaspora di cittadini costretti a lasciare il proprio territorio per potersi curare; per poter accertare le prime diagnosi per le diverse patologie o anche solo per poter continuare le cure magari già assegnate da presidi medici fuori regione. Non è umano, né dignitoso continuare a procrastinare interventi per la realizzazione degli indispensabili livelli essenziali assistenziali. Supporti necessari per il rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse. Non agendo ora, restando muti e sordi alla richiesta delle nostre popolazioni si continua ad impoverire il nostro territorio e soprattutto si lasciano inascoltati gli appelli dei numerosi cittadini che richiedono interventi di prima emergenza e di supporto sanitario di continuità. Cittadini che, anche solo per poter convivere con patologie di ampia diffusione, sempre più facilmente gestibili altrove, con il normale sostegno della sanità territoriale pubblica, sono costretti a viaggi della speranza, spesso senza senso ed oltremodo dispendiosi e di difficile attuazione per coloro che già sono piegati e resi fragili dalle patologie di cui sono affetti. Mortificando anche le professionalità che hanno deciso di rimanere in loco. Chiedo, quindi a nome dell’intera comunità cittadina, ai colleghi politici attivi in ambito regionale di non lasciare inascoltato questo ennesimo grido di aiuto che proviene dal territorio locrideo. Lo chiedo in questo inizio d’anno a nome delle centinaia di persone che soffrono e che da qui a qualche giorno saranno anche più disperate grazie all’ennesima perdita di professionalità a supporto della sanità locale. Per progredire davvero si deve agire ora, senza ulteriori procrastinazioni; senza inutili scarica barile! Sarebbe imperdonabile sprecare questo momento, così ricco di risorse e di opportunità, lasciando naufragare la situazione così come avviene da anni.