Nell’ambito delle iniziative connesse alla “Promozione della cultura della sicurezza e della legalità”, nei giorni scorsi, il Comandante della Sezione Operativa del Nucleo  Radiomobile dell’arma dei Carabinieri di Locri, Ten. Verri ha dialogato con gli alunni delle quarte classi del Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “G. Mazzini di Locri  su tematiche di stretta attualità come la prevenzione delle tossicodipendenze ed i pericoli delle rete con riferimento al cyberbullismo ed all’uso consapevole dei social.

La trattazione sulle sostanze stupefacenti è stata portata avanti con grande competenza dal relatore, che è riuscito, con un linguaggio chiaro e semplice, a far comprendere agli studenti gli effetti negativi  derivanti dall’uso di droghe o alcol.  Aspetti, questi, che rappresentano sempre  una preoccupazione per  genitori e  insegnanti, soprattutto considerando i rischi per la salute e per la sicurezza, di se stessi e degli altri, a breve o a lungo termine come: la ridotta lucidità mentale, il rischio di incidenti stradali, ridotte performance o drop-out scolastico oltre allo sviluppo di  dipendenze.

Molto coinvolgente si è rivelata anche la trattazione relativa al cyberbullismo, ovvero il bullismo perpetrato in rete che rappresenta a tutti gli effetti un’emergenza sociale. Le conseguenze  a livello fisico e psicologico sono, infatti, tante e facilmente intuibili: si spazia, dalla vergogna e dall’imbarazzo all’isolamento sociale da parte della vittima, senza tralasciare eventuali manifestazioni depressive, attacchi di panico, autolesionismo o, in casi estremi, i tentativi di suicidio.

 Il cyberbullismo è ancora più devastante del bullismo tradizionale, poiché in ambito virtuale gli atti di bullismo, concretizzati mediante commenti, video e immagini, non possono essere eliminati con facilità, avendo raggiunto una diffusione “virale” pressoché incontrollabile. Il cyberbullismo genera pertanto ferite inguaribili, dato che tale fenomeno tende ad autoalimentarsi, divenendo per la stessa vittima impossibile da controllare e arginare.

Può iniziare come una sorta di gioco per poi degenerare, provocando differenti tipologie di vittime e rappresentando in tal modo una vera e propria piaga sociale, questo poiché per l’adolescente è spesso difficile rendersi conto di quale sia il confine tra un semplice scherzo, la violazione della privacy e una molestia a tutti gli effetti.

Diviene dunque fondamentale che le Istituzioni preposte oltre alla scuola e alla famiglia si occupino di educare i giovani a un uso consapevole della rete internet e dei mezzi di comunicazione digitale, informando preventivamente su quelli che possono esserne i rischi e le minacce.  Il Tenente, nel corso dell’incontro, ha cercato di far comprendere come alcuni atteggiamenti adottati in rete possono rivelarsi lesivi e persecutori, comportando reati perseguibili secondo la legge ed ha raccomandato agli studenti di tenere sempre comportamenti improntati al rispetto dell’altro e della legalità .