Un diritto sancito dalla nostra Costituzione non può rimanere solo sulla carta. L’art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. I cittadini calabresi sanno che la realtà spesso supera le più nere previsioni. La situazione è sotto gli occhi di tutti e a pagarne le conseguenze sono le fasce sociali meno abbienti, che non possono rivolgersi al privato e rinunciano anche a curarsi. Sulle tante criticità presenti crediamo che non ci sia altro da dire rispetto a tutto quello che è stato già detto: piante organiche ridotte e il blocco delle assunzioni, riduzione dei posti letto, smantellamento di quel poco di servizi presenti sul territorio. Ed anche tutto quello che non è stato fatto, con finanziamenti disponibili da anni e non utilizzati, come quelli per la ristrutturazione dell’Ospedale e della Casa della salute di Siderno, l’ambulatorio di Caulonia, l’Ospedale di Comunità e tutte le Case di Comunità del nostro territorio, la riorganizzazione della Medicina generale, una risorsa non utilizzata adeguatamente. Siamo in una situazione tale che, mentre sono molti i professionisti che non vogliono venire a lavorare nell’Ospedale di Locri, ce ne sono altrettanti che, stanchi e demotivati, non aspettano altro che di poter andare in pensione. La responsabilità ricade su tutti coloro che, per il ruolo istituzionale rivestito, avrebbero potuto fare qualcosa per invertire la rotta di una dequalificazione costante di tutto il sistema. Siamo accanto e a difesa anche del personale sanitario rimasto in servizio, che non può essere lasciato nelle condizioni di criticità in cui si trova da anni, e che, nonostante tutto, continua a fare, con abnegazione e sacrificio, più del proprio dovere, con turni massacranti ed elevato rischio professionale. I ritardi accumulati negli interventi necessari, ormai non ci consentono più di aspettare. Per il rilancio e la riqualificazione del nostro Ospedale e per il riordino della sanità territoriale serve un intervento straordinario e a sostenerlo con forza dovranno essere le cittadine e cittadini che vorranno mobilitarsi per difendere il diritto alla salute e il diritto alla cura. Se vogliamo invertire la rotta, c’è necessità di un forte movimento di massa che ponga la rivendicazione del diritto salute come bene collettivo inalienabile della persona umana. Vogliamo essere una comunità capace di camminare insieme per aiutare chi ha più bisogno. Proviamoci, tutti insieme. Noi ci siamo. Domenica 29 gennaio, ci troviamo dalle ore 9,30 alla sala consigliare di Siderno per un incontro organizzativo.
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