“Quello svelato nell’operazione di qualche giorno fa, denominata ‘Olimpo’ è un inquietante sistema di controllo di tutte le attività alberghiere e turistiche sulla costa tirrenica soprattutto provincia di Vibo con epicentro a Tropea. Una organizzazione capillare capace di condizionare, quindi, ogni prospettiva di crescita e sviluppo in un settore considerato strategico per l’economia calabrese, soprattutto nell’area centrale della Calabria. Al di là del doveroso ringraziamento alla magistratura e alle Forze dell’ordine per l’eccellente attività investigativa, è urgente avviare una riflessione concreta sulle misure di contrasto concrete per stare vicino agli imprenditori che scelgono di investire in questa terra, e hanno il diritto di farlo nella legalità e nella trasparenza”.
E’ quanto afferma il segretario generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese.
“La ‘ndrangheta chiedeva e otteneva la tangente per qualsiasi tipo di attività che riguardava il sistema turistico, dai trasporti con l’autobus alla fornitura di generi alimentari e finanche il controllo del porto di Tropea, trovando la sponda della politica corrotta e famelica, che mette al servizio l’apparato amministrativo sempre il proprio tornaconto personale davanti agli interessi dei calabresi – afferma ancora Scalese -. Uno spaccato inquietante, quindi, che ci pone davanti alla drammatica realtà di una organizzazione criminale forte e radicata, capace di piegare la libertà economica degli imprenditori, ma fiancheggiata da quella che dovrebbe essere la classe dirigente al servizio delle Istituzioni. L’azione di contrasto alle infiltrazioni mafiose nell’economia locale messa in piedi da magistratura e forze dell’ordine è fondamentale. Ma non basta: la cultura della legalità che alimenta il coraggio di dire “no” deve essere alimentata dalla fiducia nella vicinanza delle Istituzioni e della comunità civile. Un combinato disposto che diventa antidoto dalla prepotenza criminale e alla corruzione: un cammino tortuoso – conclude il segretario Scalese – ma in cui tutti, a partire dal mondo del sindacato, devono fare la propria parte per tessere una rete virtuosa, capace di dare coraggio e sicurezza a chi decide di non piegare la testa”.
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