Un altro 27 Gennaio รจ trascorso con il suo ricorrente alito di amarezza, rievocando i nostri spettri e la paura che la storia possa essere dimenticata.

Molti hanno scritto e tutti hanno letto per non perdonare, ma al giorno successivo, mentre il fumo di quel passato si dirada, nei nostri occhi rimangono impresse solo poche parole ad opera di una Lei, che certe questioni le ha ancora tatuate sulla pelle, e che risponde a questa giornata asserendo che in un futuro non molto lontano, i crimini commessi da uomini neri come i loro abiti, saranno dimenticati nel crogiolo dellโ€™illusione di un mondo perfetto, meritando menzione in poche macchie nere in fondo ad una pagina di un libro di storiaโ€ฆ questo strascico di paura รจ un manto lungo e pesante, che si trascina dietro la Senatrice Liliana Segre, convinta che la dimenticanza ci dominerร . Una donna potente come le sue esperienze e le sue parole, che pochi possono ancora condividere, come Edith Bruck che sopravvive ogni giorno chiudendosi nelle sue meravigliose poesie, come Sami Modiano, al qualeย  rubarono il nome sostituendolo con B7456, che oggi รจ un gigante ricco di racconti e delicato come la speranza, enorme, se a confronto dei suoi minuscoli oppressori.

In questi giorni dopo, quelli in cui si fanno i conti con la realtร  e si traggono somme e risultati, si cerca conforto ovunque per non intaccare le emozioni, anche coi numeri, attraverso i quali molti sembrerebbero voler sottovalutare un evento perchรฉ sovrastato per numero di morti da alcuni altri; richiamando episodi ancor piรน tragici per numeri e distruzione, senza riflettere che in guerra i caduti sono migliaiaโ€ฆ e delle volte milioni, ma che รจ sempre uno che li rappresenta, un ignoto, caduto per gli altri, che rievoca il senso del sacrificio e dellโ€™abnegazione, senza corpo e senza nome, ma che sulla lapide li raffigura tutti.

Esistono vergogne che macchiano la pelle di ognuno di noi, e sono quelle della stessa umanitร  che ci appartiene, ed รจ ingiusto che vengano strumentalizzate dalle questioni retoriche o di concetto. Il nostro compito รจ ricordare e non stillare classifiche lugubri e ideologiche.

La shoah รจ la rappresentazione emozionale di unโ€™idea sbagliata, di un assurdo vizio della mente, di una malattia sociale, quella che vede diverso qualcuno, ergendo a decisore un altro e che non solo ha uccisoโ€ฆ ma rischia di uccidere ancora!

 

Ogni paese, ogni popolo e noi compresi, ognuno tenga le sue colpe strette, ognuno chini la testa senza giudicare, tutti abbassino gli occhi per non guardare il cielo, scelgano il silenzio almeno una volta, mostrino il rispetto dovuto a tutti, anche aย  coloro che meritavano le stesse fortune, le stesse tribolazione, degni di scoprire le tristezze e i dolori, poi amore e bellezze; persone comuni che altri hanno interrotto, spezzandone la vita in nome di se stessi, della politica o della religioneโ€ฆ qualunque sia il motivo sarร  tale solo per sbagliare.

E quando arriverร  la prossima giornata della memoria, e qualcuno con voce sommessa bisbiglierร , vigliaccamente, un minuscolo accenno di noia, sarร  il momento per ogni cuore di imbracciare le armi della determinazione e del coraggio, spiegando loro che empatia non solamente รจ un termine, ma il desiderio di capire pienamente chi ci sta attorno.

Ancora oggi, anche noi Italiani, siamo un popolo dalla storia antica, raccontata in libri ormai troppo pesanti per appuntare tutto, ma quella riga, che negli anni resisterร  sulla carta per raccontare lโ€™olocausto, avrร  il significato di milioni di vite, di speranze spezzate e di superstiti impietriti, con un buco in pieno petto, nero e profondo, sconosciuto per chi lamenta che una sola giornata possa essere troppoโ€ฆ quellโ€™unica giornata per ridar loro luce.

Il silenzio spessoโ€ฆ รจ davveroย prezioso!

 

 

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