Una giornata straordinaria, quella vissuta da migliaia di pellegrini, al santuario diocesano di Nostra Signora dello Scoglio, in Santa Domenica di Placanica (RC), l’undici febbraio, in occasione delle celebrazioni per la giornata mondiale del malato. Una sorpresa speciale ha atteso i pellegrini, provenienti da ogni parte d’Europa, visto che a presiedere tutte le sacre funzioni, con accanto monsignor Francesco Oliva, il Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, è stato uno dei martiri viventi della Chiesa perseguitata, nel mondo, ovvero il cardinale albanese Ernest Simoni. Sua Eminenza, il cardinale Simoni, accolto dal successore degli apostoli locrideo, è venuto, appositamente, in Calabria, per onorare la Vergine Maria, venerata sotto il titolo di Nostra Signora dello Scoglio, e per incontrare Fratel Cosimo, il mistico fondatore del rinomato santuario mariano. Il cardinale voluto da papa Francesco, è un attivo esorcista, e ha una storia di grande persecuzione, alle spalle, per la propria militanza cristiana in terra di regime.
Infatti, già nel 1963, dopo la celebrazione della Messa di Natale, è stato arrestato, in Albania, dalle allora autorità comuniste, con l’accusa di aver celebrato Messe a suffragio del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, assassinato pochi mesi prima. Incarcerato e torturato, è stato condannato a morte, ma la pena è stata successivamente commutata in 25 anni di prigionia e lavori forzati. Della sua storia, l’undici febbraio, prima delle celebrazioni, ha reso pubblica testimonianza il suo segretario, l’attivissimo intellettuale e spirituale cavaliere Vieri Lascialfari, che lo ha accompagnato. Il cardinale Simoni, in tutta la propria dolorosa vita ma, ricca di elevati valori e grandi soddisfazioni, ha rappresentato e rappresenta un faro di luce spirituale per quanti hanno avuto e hanno l’opportunità di conoscerlo. Molto apprezzato dai pellegrini giunti al santuario calabrese, per la XXXI Giornata mondiale del malato, il cardinale Simoni ha ascoltato attentamente, l’evangelizzazione che Fratel Cosimo ha effettuato, prima della solenne concelebrazione eucaristica.
Il mistico locrideo, definito dal vescovo di Locri e dagli altri vescovi che si sono succeduti alla guida della diocesi, come “un umile strumento nelle mani del Signore, per la salvezza delle anime”, e le cui catechesi, sono ritenute “illuminanti” e ispirate dalla Spirito Santo, tra le altre cose, ha detto: “La giornata mondiale del malato non ci invita solamente a pregare per i malati e i sofferenti, cosa primaria che bisognerebbe fare, ma ci invita anche a prenderci cura di loro nella maniera in cui siamo in grado di poterlo fare. Questo è un grande esercizio di carità cristiana, poiché nel servire il nostro prossimo, serviamo il Signore, e tutto ciò che facciamo al fratello o alla sorella in stato di bisogno, è come se lo avessimo fatto al Signore. Prendiamoci cura degli ammalati di quel poco che possiamo, perché anche questo, con la nostra vicinanza, contribuisce a dare sostegno e sollievo non solo fisico ma anche morale e spirituale.”
Fratel Cosimo ha continuato, dicendo: “Vogliamo affidare alla Madonna, Salute degli infermi, in questa giornata, i nostri cari ammalati e gli ammalati degenti negli ospedali e nelle case di cura, affinché la Vergine Santissima doni loro forza, aiuto, conforto e salute”. Nella propria evangelizzazione, Fratel Cosimo ha evidenziato che va notato, nel leggere tutti e quattro i Vangeli, come Gesù si lascia spesso prendere di compassione verso tutti coloro che lo seguono e in particolare verso i malati e i sofferenti. “La carità di Gesù Cristo” – ha affermato Fratel Cosimo, riferendosi all’episodio biblico della moltiplicazione dei pani e dei pesci – “deve insegnarci ad avere compassione dei poveri e dei bisognosi, degli ammalati e dei sofferenti, e allo stesso tempo a dare da mangiare a tutti coloro che sono affamati, e anche da bere a quelli che sono assetati.
” Nel terminare la propria evangelizzazione, l’uomo di Dio ha detto: “Chiediamo alla Vergine Santissima, Nostra Signora dello Scoglio, di aiutarci a cercare sempre il vero cibo, il cibo che non perisce, cioè il pane vivo disceso dal cielo, e dato a noi nella Divina Eucaristia, quale cibo di vita eterna per la nostra salvezza.”
Nel corso del pomeriggio di preghiera, Fratel Cosimo ha elevato al Signore una preghiera di intercessione per tutti gli ammalati e i sofferenti, accanto al vescovo Oliva, alla presenza del Santissimo Sacramento esposto all’adorazione dei fedeli, mentre il cardinale Simoni ha effettuato la benedizione dell’acqua e del sale e ha invocato la protezione di San Michele Arcangelo, contro il diavolo, recitando la preghiera in latino di Papa Leone XIII. Papa Leone XIII è l’autore del De exorcismis et supplicationibus quibusdam, raccolta di esorcismi, fra i quali rientra l’Exorcismus in Satanam et Angelos Apostaticos, uno dei più potenti. In esso, nella prima parte, il papa inserì proprio la Preghiera a San Michele, invocato come “Principe gloriosissimo delle milizie celesti”, come “custode e patrono della Santa Chiesa”.
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