Una canzone poetica e intensa nelle immagini oniriche di Bernardo Migliaccio Spina Il teatro, come una tela cerata, palcoscenico dei sogni e “specchio ustorio” della realtà. Ecco la rappresentazione di un momento onirico, dove tutte le parti di sé si manifestano sotto forma di contrasti e spigoli di emozioni. È sui canali Youtube e sui social “Picasso”, il nuovo singolo di Manuela Cricelli, distribuito dalla HI-Qu music. Testo di Paola Piroso, musica, Piroso/Platani, arrangiamento Platani/Oppedisano/Cricelli, per la voce raffinata e intensa di Manuela Cricelli, video di Bernardo Migliaccio Spina. Una dimensione quasi surreale per le immagini di “Picasso”: “Svegliarsi su di un palco, cibarsi di una preziosa luce che illumina il tempo fermo della rappresentazione. La donna adulta-bambina ripete un ritornello che ha il potere di risvegliare, come in un quadro di Picasso, la geometria delle cose. La ricerca nell’immagine di una grande intensità emotiva, lenzuola come tele, onde di tessuto che nascondono conchiglie nel mare di ricordi. Così ho immaginato la creazione filmica di questo video, un letto come imbarcazione che solca gli sguardi di una platea vuota. Unica spettatrice l’ingenuità di una bambina, che attende l’applauso di sé stessa, ormai adulta”, dice Bernardo Migliaccio Spina. Un canto appassionato quello di Manuela Cricelli, a tratti ardente e a tratti delicato, come il suo spirito, come il candido sguardo della piccola Viola Fulciniti, in scena con Manuela.

“Il brano nasce dalla collaborazione con Paola Piroso, autrice che, attraverso la sua intensa scrittura, riesce a rendere – oserei dire – tangibili pensieri, sentimenti e vissuti emotivi – spiega Manuela Cricelli – “Picasso” racconta proprio questo: un vissuto interiore che diventa a volte un conflitto e che induce a una maggiore conoscenza di sé stessi. Un brano “al femminile”, nel senso che ne racchiude tutta la sensibilità. Ho amato questa canzone sin dall’inizio, mentre ricercavo la mia chiave interpretativa. Parole che in qualche modo mi appartenevano, rapivano la mia mente e diventavano “immagini sonore”. Mi auguro di trasmettere la stessa emozione agli ascoltatori”.