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Con nuova linfa ritorna protagonista la Casa della Poetessa a Riace. Grazie al nuovo progetto di riaprire porte e finestre e riprendere l’ospitalitΓ  il luogo che da quando Daniela ha comprato la Casa, nell’estate 2017, e l’ha condivisa con amici e amiche di varie provenienze e nazionalitΓ , principalmente artisti, attivisti e studiosi ha dato vita ad un intenso intrecciarsi di menti e cuori, di culture e arti e ha generato nel tempo una sorta di β€œcomunitΓ  spontanea e provvisoria” di persone diverse, ma con un comune desiderio di pace e di uguaglianza, manifestate attraverso la fervida adesione degli artisti della Casa ai valori dell’antifascismo e dei diritti umani e civili.

La Casa della Poetessa Γ¨ un bene dell’Associazione che porta lo stesso nome. Si Γ¨ sempre impegna a tutelare e valorizzare luoghi e persone, diffondendo contemporaneamente il messaggio positivo e creativo delle diversitΓ  culturali fra persone e fra popoli. Il collettivo ha individuato nell’arte pubblica in ogni possibile declinazione e nell’ intercultura, i veicoli privilegiati di promozione dei valori dell’amicizia e della convivenza fra i popoli.

Il collettivo degli artisti della Casa ha giΓ  realizzato numerosi progetti residenziali a #RiaceΒ  e #camini (RC), dando accoglienza ad artisti nella formula della ComunitΓ , offrendo volontariato artistico e culturale sul territorio, supporto e consulenza per percorsi turistici, culturali e visite di istruzione, erogando gratuitamente esperienze laboratoriali di arte, manipolazione, creativitΓ , workshop con esperti, UniversitΓ  ed Enti, mostre diffuse, azioni collettive, passeggiate poetiche, reading letterari, presentazione di libri, spettacoli teatrali, murales partecipati, performances attoriali e musicali, attivitΓ  socialiΒ  per bambini e anziani.

Il progetto che piΓΉ rimane visibile Γ¨ il gigantesco murales β€œAfrica – Italia: punti di contatto”, realizzato con l’artista AndrΓ¨ Guerrilla Spam, l’attivista e scrittore Kader Diabate, l’archeologo Francesco Cuteri e la collaborazione del Museo di Archeologia di Monasterace, conclusosi con il dipinto murale eseguito sulla facciata della mediateca di Riace superiore.