di Maria Grazia CarnΓ 

Il sipario del tramonto sventra il cielo d’agosto per far spazio all’arte, aprendosi per uno sparuto gruppo di attori che traghettati dalla regista Beatrice Mollica e coordinati dal Direttore Pasquale MuiΓ , hanno regalato una visione fresca e introspettiva, immergendoci in un’epoca lontana in cui rivivere l’oggi e presentandoci un Apuleio che dall’antico si concede al moderno.
Sul palco una lotta prende forma tra Dei, per sempre perfetti, e mortali che sfioriscono le proprie doti, come la bellezza che rappresenta la dote innata che soggiace in ognuno di noi, quella per cui l’amore eterno e infinito, vuol essere drudo della psiche per renderla immortale.
Il conflitto incessante tra desiderio e rancore che unisce e divide, armato di eros e ragione, combattuto con l’arma della musica piΓΉ dolce e dei testi piΓΉ romantici, che ripescano dai fitti e profondi strati della memoria le emozioni, per riscoprirsi parte di ognuno di noi… come la canzone melodica Napoletana che tocca le note del cuore e liquefa l’amore perchΓ© possa essere bevuto.
Il teatro torna a parlare di una Donna, bella come una farfalla e libera come la bellezza, a tal punto da ingelosire una Dea, Venere, che in conflitto con se stessa si scaglia su di lei senza accettare e senza provare a capire, spinta solo dalla necessitΓ  di preponderare… in un allarme sul domani che vediamo svilupparsi dall’oggi, in cui forse Amore Γ¨ possessione e la Psiche potrebbe chiamarsi Ego.
Alla narrazione e al canto la voce dolce di Beatrice Mollica, che capace di esplosioni creative di una vera professionista, ha creato un pathos che ha rapito il pubblico. Da encomio le performance degli attori tra cui: Pierfrancesco Galluzzo, plastico e immersivo, Carmen Ferraro, in continua ascesa tra il placido e la determinazione, Sara Novembre, giovanissima promessa che ha ipnotizzato tutti tra versi e danze, Roberto Polito, voce esperta e roboante degna di Giove, e il tutto infiocchettato dalla chitarra di Francesco Romeo solleticata con maestria e, non da meno, alla console Imrich Mihalics con effetti speciali affascinanti.
La compagnia teatrale INCIPIT AD MAIORA Γ¨ riuscita nell’impresa! Realizzando la complessitΓ  come fosse semplice, che Γ¨ l’arte delle persone capaci… e mentre il pubblico soddisfatto usciva dal Teatro Francesco De Leo, gli occhi di tutti si rivolgevano al cielo stellato ormai raggiunto dall’oscuritΓ , come a cercare quegli Dei conosciuti sul palco, per salutarli con la nostalgia di chi aspetta la prossima rappresentazione di questo gruppo di artisti lodevoli.

 

Si ringraziano tra i graditi ospiti l’Ambasciatore Giuseppe Calvetta per la presenza, e l’associazione Mondo Arte “Cultura a 360 gradi” col Direttore Francesco De Leo.

 

 

Ti sei perso