di Maria Grazia CarnΓ 

La SantitΓ  non nasce dal cielo ma dalla terra… vive nelle anime nobili che attraggono le meno fortunate, mostrando loro che il purgatorio terreno si affranca di paura e si sottomette alla speranza; una forza che solo i Santi insegnano e che spezza l’angoscia contagiando con la propria umanitΓ .
Per questi individui la vita Γ¨ una missione da dedicare agli altri, spronati da un’empatia non comune e che, senza alcuna componente egotica, si fanno carico delle sofferenze degli altri malgrado le difficoltΓ , compiendo la volontΓ  di Dio o semplicemente sentendosi parte di un insieme senza involucro, in cui l’individuo scompare per divenire comunitΓ .
Don Dino era un uomo, un sacerdote e una comunitΓ  intera, quella che gli era stata parrocchia e che nel tempo gli fu famiglia, e alla quale si dedicΓ² fino alla fine con la dedizione di un padre, quella vocazione all’amore che Γ¨ giΓ  un capolavoro del creato e che, stretto dai suoi fedeli come dal piccolo pugno di un neonato che stringe un dito, ha rinunciato ad essere uomo per sΓ© cercando umilmente di essere genitore per tutti.
Cinque anni sono passati dalla sua ascesa al cielo, e ancora la sua ombra offusca le giornate e la sua luce illumina i cuori, ancora le parrocchie in cui Γ¨ stato parroco riecheggiano il timbro della sua voce, lasciando indelebile nei ricordi chi fosse quest’uomo buono e rendendo tenace la sua opera sacerdotale attraverso l’Associazione di Promozione Sociale a lui dedicata.
Questo convegno, fortemente voluto da Don Ivan Rauti, ha visto molti interventi tra cui il toccante pensiero di Don Mario Spinocchio, Rettore del Pontificio Seminario “Pio X”, oltre che della sorella di Don Dino: Antonella Piraino, che alla presenza di Don Salvino Cognetti, Vicario generale dell’Arcidiocesi, e degli Arcivescovi Mons. Maurizio Aloise (Rossano – Cariati), Mons. Fortunato Morrone (Reggio Calabria – Bova) e di Mons. Claudio Maniago (Catanzaro – Squillace), ha ringraziato tutti i presenti per la nutrita partecipazione.
Le splendide parole pronunciate da Mon. Aloise, che ha raccontato le ultime ore con Don Dino descrivendolo illuminato dal quel suo sorriso che neppure la fine ha saputo estirpargli, l’immagine teneramente evocativa di Don Rauti che guardava il ricordino funebre con gli occhi pieni di benevolenza e i sorrisi malinconici dei partecipanti, sono solo piccoli esempi del lascito di quest’uomo, per cui ancora saranno versate lacrime e cantate lodi.
Centinaia di fedeli hanno partecipato all’evento in suo onore, come per spiccare il volo incontro al Suo lascito, per guardarsi dentro e lΓ¬ ritrovarlo, capendo solo ora, nel silenzio della sua assenza, l’importanza che era la sua presenza e per scoprire solo adesso che le sue parole sono storia, quanto Amore ci fosse in ogni sua azione e in ogni sua affermazione… e mentre il suo spirito sorride dall’alto e prega per il suo gregge, nel lascito ai suoi fedele si erge decisa e puntuale una domanda: “Quanto sono dispostoΒ aΒ dare?”

Ti sei perso