𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐌𝐮𝐢𝐚̀

Ma è giusto che i cittadini della Locride continuino ancora a subire incontrollate offese da qualsiasi Governo? Schiavizzati da un potere politico che continua a ignorarli. Che fa ancora oggi vivere la storica “questione meridionale”. Un potere che non vuole porre fine alle pessime condizioni sanitarie, rimandandole assieme a tantissime altre, a chissà quale futuro? I cittadini della Locride, come ogni cittadino di ogni Paese dovrebbero sentirsi offesi. Il problema della Sanità della Locride, non può essere risolto chiedendo l’obolo. Perché con i loro sacrifici, con la loro fatica, sottrarre anche un solo euro ai loro guadagni, cioè vale a dire a loro stessi, o alle loro famiglie, per donarlo in beneficenza per la costruzione di un reparto oncologico è un atto assurdo. E’ l’ennesimo segnale della pochezza di potere che questo popolo dimostra nei confronti di chi continua ad “ingrassarsi”. Continua a progredire senza accorgersi, di chi gli sta a fianco mentre muore. Mentre non ha più risposte da dare ai propri figli, ai quali non ha più cosa da offrirgli, se non un biglietto di treno. Lo stesso biglietto che compra chi è vittima del pendolarismo sanitario. I cittadini della Locride si stanno costruendo un reparto oncologico, sulle ceneri di quello che c’era all’ospedale di Locri. Se lo stanno pagando loro, partecipando alle innumerevoli iniziative di beneficenza a favore della raccolta fondi per il progetto NOLE. Meritoria e lodevole iniziativa e tutto quanto si sta facendo per ridurre una mobilità passiva oncologica, che costringe, ogni anno, centinaia di persone a rivolgersi al Nord per avere la speranza di poter essere curato. Al Nord, come al Sud, la richiesta dei cittadini è solo quella di essere semplicemente curati come una normale persona che paga regolarmente le tasse. E al Nord spesso accade. E pazienza se bisogna fare lunghe ed estenuanti attese.

Dove la Sanità non funziona, vedi la Locride, tale richiesta non può essere fatta. Le cause sono molteplici. Una però la più evidente. Nella Locride la Sanità non può curare i cittadini che regolarmente pagano le tasse perché non esiste un sistema sanitario, le “cure” anche se esistono, non possono essere attuate perché la Sanità, dirigenti incompetenti e politici “ingordi” l’hanno fatta morire.

Tutti gridano allo sfascio dell’ospedale di Locri ma, nessuno parla delle sue positività e delle sue potenzialità. Diversi reparti non funzionano ma, altrettanti invece hanno personale medico e infermieristico altamente preparato e pronto al sacrificio.

Ripetiamo, lodevole il lavoro che sta svolgendo l’Associazione Angela Serra, non solo per il reparto di oncologia dell’Ospedale di Locri, ma anche per quello che ha fatto e sta continuando a fare a Lecce, Caserta, Salerno, Benevento, Catanzaro, Napoli, Castrovillari, Milano, intervenendo nell’assistenza e nella prevenzione. Ma il problema non è l’Associazione Angela Serra che crediamo sotto la lente d’ingrandimento di chi ha il dovere di controllare. Vigilare attentamente sull’operato. Il vero problema è il principio che per essere assistito, in questo territorio, necessita portarsi da casa anche la carta igienica. Il vero problema è che la politica ancora una volta continua ad operare affinchè il cittadino subisca passivamente quanto accade, tacendo e sopportando. Su questo vi è un silenzio assordante da parte dei cittadini, pauroso e che se non fosse per gli enormi sforzi e le lotte perpetrate da Comitati come “Casa della Salute Siderno, DifendiAmo l’Ospedale Locri e il Corsecom diventerebbe assordante. Non bisogna tendere l’euro come obolo. Non bisogna con quel gesto sentirsi la coscienza a posto. E’ doveroso invece, chiedere e se necessario “gridare” il diritto alla salute. Il diritto di essere curato anche nella Locride.