di Redazione

Giusi Princi con Raffaele Rio

β€œIl progetto Innovation Beg ha restituito un’immagine dei giovani calabresi che ci fa ben sperare per il futuro. Decisi, orientati a percorsi di studi che garantiscano un piΓΉ adeguato ingresso nel mondo del lavoro, fiduciosi nelle proprie capacitΓ . Un’indagine importante che parte da Catanzaro e Vibo ma che, come Regione, insieme al presidente Occhiuto, vorremmo trasferire a tutte le altre localitΓ  della Calabria con l’obiettivo di aiutare gli enti locali a orientare le politiche di intervento a beneficio dei giovani, per scongiurare la loro fuga e facendo in modo che diventino parte attiva dello sviluppo dei nostri territori”.

Lo ha affermato la vicepresidente della Regione Calabria, Giusi Princi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto Innovation Beg, la prima piattaforma sul benessere dei giovani calabresi realizzata in Italia che supporterΓ  gli enti locali nella generazione di dati sui giovani e nelle attivitΓ  di supporto decisionale in materia di politiche giovanili.

Il progetto, finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito dell’avviso Living Labs, Γ¨ stato ideato e proposto dall’Istituto Demoskopika, dal Consorzio universitario Cueim e dall’azienda Ti&SI.

β€œNon dobbiamo e non vogliamo perdere di vista – ha aggiunto Princi – quelli che sono i compiti della politica e siamo impegnanti per assicurare le condizioni migliori per attuanre una serie di azioni, messe in luce da questo progetto, ritenute fondamentali per il benessere sociale della cosiddetta generazione Z. Il progetto Innovation Beg Γ¨ stato concepito per supportare gli enti pubblici nella costruzione di politiche specifiche per i giovani. Partendo da una visione condivisa delle aree territoriali di indagine, si Γ¨ voluto indagare sulla qualitΓ  della vita dei giovani di etΓ  compresa tra i 18 e i 35 anni nei Comuni pilota di Catanzaro e Vibo Valentia e si sono identificati i bisogni osservando e analizzando i concreti rischi di esclusione sociale, nonchΓ© le opportunitΓ  occupazionali e ricreative presenti in questi territori. Pertanto, abbiamo l’opportunitΓ  di poter costruire, in base a questi dati, servizi ad hoc per migliorare l’indice di benessere collettivo e per sviluppare politiche attive calibrate sulle effettive necessitΓ  dei territori”.

All’incontro con la stampa, che si Γ¨ svolto nella sala conferenze della Cittadella regionale a Catanzaro, sono intervenuti anche il direttore del Consorzio universitario di economia industriale e manageriale, Gaetano Zarlenga, il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio. Ha moderato l’evento, Valeria Pizzuti, event manager della Digical consulting.

β€œGrazie a questo progetto cofinanziato dalla Regione Calabria in Living lab direttamente legato ai giovani – ha specificato Zerlenga – Γ¨ stato messo in campo un ascolto interessante, con 40 domande rivolte direttamente 1500 ragazzi per delineare un identikit dei giovani di queste realtΓ  indagando su nove tematiche legate al benessere sociale e psicologico, alla condizione abitativa, all’occupazione e al mercato del lavoro, alla propensione alla mobilitΓ , alle aspettative, ai consumi culturali e social. Indicatori che riempiono il cruscotto web che sarΓ  di supporto gli enti locali nella generazione di dati sui giovani e nelle attivitΓ  di supporto decisionale in materia di politiche giovanili”.

Rio ha ringraziato la Regione Calabria, la vicepresidente Princi e il Dipartimento regionale β€œper aver supportato – ha detto – questa fase pilota che ci consente di occuparci di benessere giovanile attraverso Ibeg, progetto che si muove in una duplice direttrice: la prima riguarda l’ascolto attivo dei gli under 35 che Γ¨ stato rilevato attraverso due differenti indagini che hanno visto coinvolti ben 3 mila giovani residenti nei comuni pilota di Catanzaro e di Vibo Valentia, risultando funzionale a ideare l’indice di benessere giovanile, sia per le singole mappe di quartiere, sia uno generale rappresentativo dell’Ibeg della cittΓ ; la seconda consente agli amministratori locali di poter disporre di un cruscotto decisionale indicante suggerimenti, normativa vigente, case history e fonti finanziarie al fine di programmare, con maggiore consapevolezza, le politiche giovanili sul territorio”.

Il presidente di Demoskopika ha poi illustrato i dati dell’indagine.

Il quadro che emerge Γ¨ che gli under 35 sono sempre piΓΉ indirizzati verso un percorso di studi che possa fornire un adeguato ingresso nel mondo del lavoro, l’occupazione resta tra le prioritΓ  dei giovani catanzaresi, disposti anche a cambiare cittΓ  o regione per un lavoro piΓΉ soddisfacente sia in termini economici che di allineamento con la loro formazione. Fiduciosi nelle proprie capacitΓ  per il raggiungimento degli obiettivi personali, quasi la metΓ  di loro (45,3%), al contrario, ripone fiducia nelle istituzioni in generale con una netta prevalenza delle β€œaltre istituzioni” (magistratura, forze dell’ordine, realtΓ  religiose, associazioni di volontariato, etc.) su quelle maggiormente politiche: 59,9% a fronte del 27,4%.

E, ancora. La maggior parte ha relazioni familiari e sociali piΓΉ che soddisfacenti, dichiarando di vivere stabilmente con la propria famiglia di origine e puntando soprattutto sugli amici (96%) in caso di bisogno. E il tempo libero? Per ben 8 su 10 non manca il quotidiano appuntamento con attivitΓ  culturali legati alla cosiddetta β€œgrande serialità” televisiva (Netflix, Sky, etc.) seguito, in modo piΓΉ che significativo da un sincero interesse per la lettura di quotidiani on-line (71,6%) e libri (45,3%) oltre che dal praticare attivitΓ  sportive (39,9%).

E i social? La maggior parte dei giovani usa principalmente Instangram (83,1%) con qualche tendenza rilevata da non sottovalutare: 1 giovane su 4 manifesterebbe una certa propensione o un livello patologico di dipendenza, con i giovanissimi (18-23 anni) piΓΉ a rischio. Un dato ancora piΓΉ allarmante se inferito alla popolazione giovanile residente nei territori comunali individuati: oltre 5,5 mila under 35 entrerebbero nell’area ritenuta a β€œrischio medio-alto” di dipendenza da social.

E il futuro? La quota di giovani che guarda in avanti con ottimismo, pensando che la propria situazione nei prossimi 5 anni migliorerΓ , va oltre il 62%.

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