di Pasquale MuiΓ 

L’avvocato Pino Mammoliti interviene sui quattro giovani di San Luca, tragicamente morti a Montauro. Come suo costume non si nasconde e apertamente lancia messaggi a politici e amministratori.

β€œSe fossi stato io – scrive in una nota Mammoliti – sindaco di San Luca, la comunitΓ  di appartenenza delle vittime di ieri pomeriggio, avrei disposto il lutto cittadino, come giΓ  anticipato, con il divieto di partecipazione ai funerali a tutti i rappresentanti dello Stato e della Regione. Il dolore appartiene solo alle famiglie colpite ed a tutti i sanluchesi, il resto del territorio, locale e regionale, Γ¨ una inutile ed irrilevante area di testimonianza ferale. A partire dai deputati e senatori, passando per gli amministratori regionali, sino a giungere agli inutili, ed a tratti fastidiosi per la loro idiozia, sindaci jonici.Β  Ricordo che quando vennero tolte le quote latte agli allevatori del Veneto, sindaci e comuni cittadini scesero in piazza per protestare, ottenendo in meno di un mese la restituzione delle stesse somme, sottraendole ai fondi FAS destinate al Sud. Sulla strada 106 vengono perse vite umane, e nessuno Γ¨ capace di protestare per ottenere qualche risposta”.

La nota di Mammoliti iniziava con un preambolo nel quale viene introdotto il problema che Γ¨ la causa delle continue morti sulla statale 106.

β€œAltri quattro giovani vanno ad aumentare il numero – eccessivo – di morti sulla ss106. La strada jonica Γ¨ una delle prime cause di morte per persone dai 18 ai 40 anni nel nostro territorio. La prima per i feriti per cause accidentali. Da circa trent’anni, – afferma Mammoliti – si parla della insostenibile condizione della strada che mette a serio rischio la vita dei cittadini. Da altrettanti si sente dire da parte dei vari governi nazionali e regionali – bipartisan – che l’ammodernamento della 106, dotandola di quattro corsie e di illuminazione nei lunghi tratti sprovvisti, rappresenta una prioritΓ  nella agenda politica. L’ unica drammatica certezza che si verifica Γ¨ l’aumento delle vittime”.

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