di Redazione
Tra arte e follia, il genio di Antonio Ligabueβ, questo il tema della tre giorni in programma nella sede dellβassociazione Samarcanda in via XX Settembre 49 a Lamezia, dal 29 al 31 gennaio prossimi.
Nella sede di Samarcanda saranno esposti preziosi cimeli appartenuti al grande pittore del Novecento. Ad illustrare il materiale storico di inestimabile valore sarΓ Giuseppe Caleffi direttore della Casa Museo βAntonio Ligabueβ di Gualtieri (Reggio Emilia).
Β Gli studenti, inoltre, potranno seguire gli interventi della psichiatra Rosina Manfredi e del critico dβarte Silvio Gatto.
Nei suoi quadri trovarono espressione le sensazioni e i sentimenti che l’artista non riusciva a esprimere con le parole. Non aveva bisogno di modelli e dipingeva attingendo le immagini dalla propria non comune memoria visiva: tutto ciΓ² che cadeva sotto i suoi occhi veniva registrato, rielaborato e riutilizzato all’occorrenza per creare scene dal forte potere evocativo. I ricordi dell’infanzia, i paesaggi, gli episodi quotidiani, i film, le cartoline, i libri divenivano parte del suo patrimonio iconografico. A queste fonti di ispirazione, si accosta una conoscenza piΓΉ “colta”, acquisita da stampe o pubblicazioni d’arte, delle opere dei maestri del tempo, con cui alcuni suoi quadri presentano indubbie analogie estetiche e stilistiche.
Tra i vari soggetti, Ligabue predilige ritrarre animali, sia domestici sia esotici, in situazioni di quiete o di tensione (agguati, aggressioni, lotte); ma sono frequenti nei suoi quadri anche le scene di vita quotidiana (i campi e l’aratura), i paesaggi svizzeri, la caccia.
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