di Redazione
Si Γ¨ svolto a Siderno, presso lβIS Marconi, diretto da Giuliana FiaschΓ¨ lβincontro dal titolo βWomen Day, tra nuove conquiste e vecchi stereotipiβ. Lβ8 marzo, giornata celebrativa dei diritti delle donne Γ¨ stato organizzato dallβamministrazione sidernese rappresentata in sala da Francesca Lopresti, assessora alla cultura, istruzione e politiche di genere e dalla sindaca Mariateresa Fragomeni, accanto ai ragazzi per tutto il giorno di lavori e con importanti stimoli regalati loro.
Fragomeni ha espresso il desiderio di ritrovarsi finalmente in un momento storico dove non occorre piΓΉ parlare di diritti da conquistare, lasciando solo al ricordo il problema delle donne e del loro accesso al mondo del lavoro, politica, welfare e in tutti gli altri settori, soprattutto nei ruoli apicali come al passato.
Da parte sua Emma Serafino, garante comunale delle persone portatrici di disabilitΓ , βspecialmente abiliβ come ha avuto modo di definire, sono soggetti particolarmente attenzionati circa la discriminazione, alla quale si aggiunge quella di genere.
Parlando anche della violenza, βse le donne con disabilitΓ cognitiva rimangono vittime di violenza non sono nemmeno in grado di riconoscerla, in altri casi alcune la riconoscono ma non ce la fanno a scappareβ. Situazione gravissima che a volte viene ignorata. Serafino ha definito anche la situazione di donne disabili β vittime sommerse β dove i cd βreati spiaβ, campanello di allarme anticamera alla vera e propria violenza β non Β possono riconoscerli, e questo puΓ² avvenire in famiglia o in Rsa o da parte di amici.
Nel riflettere proprio sullβintervento delle forze dellβordine Serafina Di Vuolo a capo del Commissariato di Polizia di Stato ha sottolineato lβimportanza della collaborazione tra i soggetti istituzionali coinvolti nella presa in carico delle vittime di violenza, un importante aiuto arriva dai servizi sociali presso gli enti locali, dove sono emerse situazioni anche su minorenni, in ambiti familiari, βla donna quando arriva da noi Γ¨ giΓ consapevole della violenzaβ, e parla dellβaccoglienza della vittima βlβ accoglienza Γ¨ cambiata, adesso usiamo le stanze rosa, la donna messa viene messa a proprio agio, diventa piΓΉ collaborativa e offre a noi gli elementi per la denuncia Γ¨ un momento fondamentale dove scatta un protocollo di assistenza non solo di poliziaβ.
Di Vuolo ringrazia la Caritas della Locride βche ha strutture che ospitano, ma Γ¨ importante anche il lavoro sul soggetto maltrattante, obiettivo del nostro lavoroβ
Rimanendo sullβargomento della violenza Γ¨ intervenuta Vincenza Corasaniti, legale dello sportello di ascolto di Ardore. Sottolineando momenti storici di passaggio rispetto alla crescita dei diritti delle donne e spiegando il valore dei momenti di accoglienza e ascolto di quelle donne che ancora non si presentano alle forze dellβordine per denunciare, perchΓ© ancora assalite dalla paura.
A chiudere il cerchio del tema violenza la sostituto procuratore al Tribunale di Locri Marzia Currao che ha parlato ai ragazzi partendo dallβarticolo 3 della Costituzione, ricordando che βlβotto marzo non Γ¨ una giornata Γ¨ un valore, un principioβ aderente allβarticolo della nostra costituzione sullβuguaglianza, articolo da porre come base per spiegare lβuguaglianza sostanziale βdove le differenze esistono e sono ricchezzaβ. Teminando con lβattenzione verso il valore dellβattivitΓ preventiva alla violenza, lβambito su cui lavorare Γ¨ quello culturale per sviluppare consapevolezza.
Invitato a partecipare al dibattito il colonnello Massimiliano Pesa, comandante del Gruppo Carabinieri Locri, questi svolgono un lavoro di prossimitΓ che nei casi di violenza di genere sono molto importanti, si Γ¨ rivolto soprattutto ai ragazzi, sul valore della partecipazione, della cittadinanza attiva Β βAvete lβopportunitΓ di conoscere informazioni Β e dovete coglierle appieno, alla fine dellβincontro, ogni tanto, soffermatevi a pensare allβimportanza di crescere secondo principi che tengono lontano la violenzaβ
Difficile trovare le parole adatte a coinvolgere i giovani e tra il colonnello e la rappresentante di Save The Children per la Calabria Carla Sorgiovanni, intervenuta a presentare proprio uno studio recente della grande organizzazione internazionale che tanto lavora nella nostra regione. Con la capacitΓ tipica delle persone che lavorano con i ragazzi, Sorgiovanni ha usato la loro cifra espressiva per parlare del Rapporto βLe Ragazze Stanno Bene?βΒ che raccoglie i risultati di un lavoro di ricerca volto ad esplorare il tema degli stereotipi e della violenza di genere, interpellando direttamente gli adolescenti, un’indagine inedita sulla violenza di genere in adolescenza realizzata in collaborazione con IPSOS.
E la stessa insegnante Francesca Lopresti, assessora alla cultura, istruzione e pari opportunitΓ di Siderno conclude il circuito rivolto ai ragazzi; lβapproccio di Lopresti Γ¨ molto incentrato proprio sullβimportanza del poter cogliere eventi come questo per trarre spunti di riflessione, in un momento storico in cui soprattutto i ragazzi sono bombardati dallβevoluzione massiva dei mezzi di comunicazione, che ancora non hanno trovato una regola di condotta e di uso. A chiudere i lavori il procuratore aggiunto al tribunale di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, da 18 anni nellβantimafia. A introdurlo la direttora di FΓ¬mminaTV, Raffaella Rinaldis, che con la sua testata giornalistica approccia la professione con una delle sue nuove forme evolutive, quella della finalitΓ sociale, lottando contro tutte le discriminazioni, soprattutto quelle di genere.
Giuseppe Lombardo Γ¨ stato incisivo e pragmatico contemporaneamente: β..di questo territorio posso raccontare tanto, Γ¨ un territorio che non merita disinteresse, se merita risposte siete voi chiamati a darle. Vivendolo, conoscendolo fino in fondo. Nessuno verrΓ da altrove per fare qui quello Β che siete chiamati a fare voi.β Unβaltra chiamata quindi alla cittadinanza attiva, βa partire da una partecipazione consapevole; noi uomini non siamo nulla in una societΓ in cui ancora Γ¨ necessario rimarcare una paritΓ di genere, non cβΓ¨ piΓΉ spazio per ruoli separatiβ, e parlando del suo lavoro, βse parliamo di ndrangheta β¦ la paritΓ di genere nella ndrangheta Γ¨ stata raggiunta da molto tempo, ci sono molte donne , con un ruolo terribile quello di perpetuare una serie di valori deviati, tipici dellβagire mafiosoβ. Dallβaltra parte racconta delle donne che si sono ribellate e ricorda una pietra miliare nella lotta alla ndrangheta che passa anche dalle relazioni familiari: βNel 2008 ci siamo resi conto che stavamo ascoltando una serie di discorsi allβinterno di famiglie di grandi capimafia, le donne Β avevano il compito fondamentale di far crescere i bambini, che avrebbero meritato attenzioni diverse, conΒ messaggi culturali formativi inaccettabili, allevati per diventare mafiosi.
Abbiamo scelto di avviare una iniziativa, abbiamo raccolto questi contenuti e li abbiamo portati al tribunale per i minorenni, per valutare se quel comportamento di quei genitori. Lβ iniziativa fu accolta e il Tribunale per i minorenni ha dichiarato decaduto dalla potestΓ un genitore perchΓ© veicolo di educazione mafiosa, per la prima volta nella storia dβItalia. Questa iniziativa ha generato una serie di effetti nella ndrangheta, ha generato denunce, partite proprio delle donne, tantissime donne hanno trovato la forza di ribellarsi β¦ non Γ¨ solo una violenza fisica ma anche psicologica quella delle mafie β¦ nella forma piΓΉ grave forse β¦ sottostare alla pressione costante della logica del mafioso. Ricordate che la ndrangheta Γ¨ strumento di morte. Attenzione ai piccoli atteggiamenti di sopruso che possono diventare ben altroβ. Finendo con la citazione di Stephen Hawking βil piΓΉ grande nemico della conoscenza non Γ¨ lβignoranza ma lβillusione della conoscenzaβ
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