di Redazione
La storia e la memoria delle lotte per la conquista dei diritti sociali e civili nella Calabria degli anni ’70, con lo sguardo verso uno squarcio sulla storia sommersa della Calabria che presenta un’umanitΓ resistente e profondamente attiva. La Storia della Locride come metafora del Tempo del mondo. Per il raggiungimento di questi obiettivi lβAmministrazione Comunale di Roccella Jonica ha organizzato, per sabato 16 marzo con inizio alle ore 17,00 allβex Convento dei Minimi a ingresso gratuito, la proiezione del film documentario βCessarΓ¨-Viaggio nella Locride degli anni β70β, della regista Rina Amato.
Lβintento Γ¨ quello di riflettere sulla nostra Memoria Storica
Un appuntamento che rientra nella I parte del progetto βLa Memoria ci salva la Vitaβ, fortemente voluto e organizzato dal Comune di Roccella Jonica, e in particolare dallβAssessorato alla Cultura guidato da Bruna Falcone.
Saranno presenti allβiniziativa, oltre agli amministratori comunali: la regista, la montatrice cinematografica Maria Valerio, i protagonisti del documentario e i loro familiari, alti rappresentanti istituzionali e intellettuali. Accompagneranno e guideranno la riflessione su quegli anni di impegno e di intense battaglie civili, in un confronto e dialogo allargati, la giornalista e scrittrice Annarosa MacrΓ¬ e il magistrato in pensione, dottor Carlo MacrΓ¬.
CessarΓ¨ Γ¨ la narrazione di un viaggio nel tempo, individuale e collettivo, etico e civile; Γ¨ una riflessione sulla complessitΓ dei processi storici, sulle sue sospensioni e sulla capacitΓ dei movimenti di base, in tutti i Sud del mondo, di liberarsi dai soprusi e dalle ingiustizie e di avviare percorsi per lβacquisizione dei diritti fondamentali dellβuomo e dei principi della giustizia sociale.
Un viaggio nei luoghi, la Locride degli anni β70; Γ¨ la narrazione corale di un β68 sconosciuto dellβestrema periferia italiana: lo Jonio reggino; Γ¨ il percorso di emancipazione della generazione delle madri e delle figlie; Γ¨ il cammino di liberazione degli indifesi, riuniti nelle comunitΓ cristiane di base, dalle catene oppressive dei poteri tradizionali; Γ¨ la disperata vitalitΓ dei giovani dei collettivi operai-studenti della zona jonica; Γ¨ la storia del coraggio civile di un piccolo comune, Gioiosa Jonica, che il 27 dicembre 1975 indice il primo sciopero generale contro la mafia in Calabria; Γ¨ il mulino, sono gli orologi di Rocco Gatto, Vittima di mafia, ucciso dalla βndrangheta il 12 marzo 1977 per aver osato liberarsi e liberare i cittadini onesti dai suoi mille tentacoli; Γ¨ il senso profondo dello Stato incarnato e infuso nella popolazione civile, da un giovane Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Roccella Jonica, Gennaro Niglio, il cui impegno e rigore furono indispensabili nella lotta alla βndrangheta dellβepoca; Γ¨ la determinazione di un sindaco, Francesco Modafferi, che si oppone con passione civile alla βndrangheta; Γ¨ lβottimismo di Natale Bianchi, ex prete sospeso a divinis, il suo continuo incitamento ad andare avanti e a prendere in mano il proprio destino per affrancarsi da tutte le forme di oppressione; Γ¨ lo sguardo aperto e luminoso di Ciccio Gatto sul fratello e sul mondo; Γ¨ la testimonianza e il coraggio e impegno civile dei protagonisti di quel decennio di battaglie civili: tre generazioni di donne, educatori, operatori sociali e culturali, magistrati, amministratori, uomini delle forze dellβordine, sindacalisti, studiosi, giornalisti, uomini di diritto, intellettuali, religiosiβ¦
Il nome βCessarΓ¨β Γ¨ proprio di un luogo geografico: una collina nel territorio del comune di Gioiosa Jonica (RC), coperta da vigneti e castagneti, che negli anni β70 subisce lβoccupazione della βndrangheta locale, ma Γ¨ anche il luogo-simbolo dove inizia la silenziosa marcia di denuncia della popolazione civile di Gioiosa Jonica e della Locride, che seppe unire assieme interi territori, la Calabria e lβItalia intera: associazioni, comunitΓ di base, sindacati, partiti, studenti, singoli cittadini. Quegli anni locridei sono stati ben ricostruiti nel libro inchiesta dei giornalisti Bruno Gemelli e Pietro Melia e dal titolo βCessarΓ¨… La mafia calabrese degli anni β80. Dalle gabelle, alle guardianie, allβimprenditoria pubblicaβ (Frama Sud, 1980) curatissimo riguardo i fatti e gli episodi di cronaca di quel decennio.
Da quella stagione di lotte democratiche e civili dei cittadini calabresi Γ¨ nata la necessitΓ di fare la mappa visiva di quellβitinerario civile; di ripercorrere e sostare, assieme ai protagonisti, nei luoghi della memoria collettiva dimenticata per assorbirne i suoni e i profumi, la bellezza e il suo contrario; di riallacciare i fili di un dialogo generazionale, porre domande, ascoltare le voci dei βpadriβ per vivere il presente e immaginare il futuro.
CessarΓ¨, piΓΉ che soffermarsi sugli aspetti cronachistici di quel decennio e porre la lente di ingrandimento sui carnefici, la sposta sui protagonisti coraggiosi, sulle vittime e sui tanti cittadini che sin dβallora, iniziarono, tutti insieme, un βCammino di Liberazione e Emancipazione Etica e Civileβ dei nostri territori per affrancarli dallo stato di sottomissione in cui la miseria e la disoccupazione cronici, la mancanza di beni e servizi di prima necessitΓ , li aveva ridotti e resi vulnerabili alle pratiche dei regimi totalitari della corruzione e delle clientele, del malaffare e delle mafie, tutte: agro pastorali e dei colletti giΓ bianchi.
Il film documentario, indipendente, auto-prodotto dallβautrice e regista Rina Amato con il contributo IMAIE (anno di produzione 2008, anno di uscita 2009, Italia, durata 98β), Γ¨ stato girato in digitale tra lβautunno del 2006 e il 2007 da una piccola troupe composta dalla regista e da giovani operatori e video makers calabresi, dotata di pochi mezzi tecnici ma di forti motivazioni e capitale umano. Molto curato nel montaggio e nella colonna sonora, da professionisti del Cinema italiano, il documentario si avvale, attraverso il metodo dellβosservazione partecipante, proprio dellβindagine socio antropologica, delle testimonianze dirette dei protagonisti principali di quella stagione di forte impegno civile, di acute analisi interpretative di storici, sociologi, antropologi, giornalisti, delle voci delle donne, e di una ricca documentazione cartacea, sonora, audiovisiva e fotografica inedita e proveniente da archivi privati; rappresenta il primo capitolo di un progetto piΓΉ ampio sulla memoria storica che raccoglie testimonianze audiovisive su 60 anni di storia sociale calabrese, dagli anni ’80 a ritroso fino agli anni ’20; non ancora consultabile e visionabile in rete e sulle piattaforme perchΓ© attende, da vari anni, la pubblicazione di un libro-dvd da parte di un editore di saggi di storia; a sedici anni dalla sua prima uscita viene a tuttβoggi presentato, su invito, in spazi culturali pubblici, scuole, universitΓ , biblioteche, archivi storici, festival e rassegne, per una visione collettiva e comunitaria.
La redazione, composta da professionisti e collaboratori volontari, Γ¨ il cuore pulsante della nostra testata. Una comunicazione basata su aggiornamenti quotidiani da uffici stampa, amministrazioni locali e nazionali, associazioni operanti sul territorio, il mondo della cultura, quello considerato degli ultimi, il mondo dei diversamente abili con la cronacaΒ degliΒ eventi.