di Redazione
I temi della violenza contro le donne e della cultura come strumento per il cambiamento sono stati al centro de “La primavera di Persefone”, evento ospitato nella sala del Consiglio comunale di Reggio Calabria, a Palazzo San Giorgio. Un momento che ha unito riflessione e teatro, realizzato nell’ambito del progetto “Solo tu”, la campagna di sensibilizzazione sulla cultura e il contrasto alla violenza di genere promossa dalla Casa Rifugio “Angela Morabito” – Piccola Opera Papa Giovanni e curata dall’impresa teatrale “Scena Nuda”: un appuntamento che si inserisce tra le tante attività che hanno preso il via lo scorso agosto e che si concluderanno il 15 aprile.
Ad aprire l’iniziativa, la prima parte del reading di Teresa Timpano: la direttrice artistica di “Scena Nuda” e del progetto “Solo tu” ha interpretato con intensità le parole del mito, quello di Persefone, che incarna sia l’aspetto della violenza – rapita da Ade e portata nell’oltretomba -, sia quello della rinascita, tornando sulla terra e facendola rifiorire, segno di una nuova primavera. Da qui, il titolo dell’incontro – moderato dalla giornalista Paola Abenavoli -, promosso proprio all’inizio della primavera; e da qui anche il “la” per introdurre gli interventi, sguardi sul tema della violenza contro le donne, tutti legati dal filo conduttore della cultura come leva del cambiamento. A partire dal saluto, portato, a nome dell’amministrazione comunale (che ha patrocinato l’evento), dall’assessora al Welfare e politiche della famiglia, Minoranze linguistiche e identità territoriale, Lucia Anita Nucera che – dopo aver sottolineato come il mito di Persefone affondi le radici proprio nella nostra terra – ha posto l’accento sulla rilevanza dell’unità di azione tra enti, scuola, famiglie, per arrivare ad un cambiamento, oltre a citare quanto realizzato in questa direzione dal Comune.
Sull’aspetto della narrazione, dello storytelling, del linguaggio di genere si è soffermata Lucia Lipari, avvocata della Piccola Opera Papa Giovanni e giornalista: l’importanza delle parole, della formazione, elementi fondamentali per un corretto utilizzo del linguaggio nell’approccio all’argomento. Un uso di termini appropriati può essere davvero una leva per il cambiamento, ha ribadito, evidenziando come sia necessario ricordare sempre che i mass media hanno una responsabilità culturale.
A sottolineare la rilevanza della cultura come strumento basilare per contrastare la violenza contro le donne è stata Francesca Mallamaci, coordinatrice del Centro Antiviolenza e della Casa Rifugio “Angela Morabito” – Piccola Opera Papa Giovanni: nell’illustrare, tra le iniziative del progetto “Solo tu”, i laboratori condotti con gli studenti, ha rimarcato come la cultura sia un aspetto cardine per far sì che i giovani di oggi possano diventare adulti e genitori del futuro, costruendo rapporti incentrati sul rispetto, sul riconoscimento reciproco e sulla parità di genere.
Si è poi entrati nello specifico degli strumenti e delle azioni oggi attuabili dalla magistratura, con l’intervento di Flavia Modica, sostituta procuratrice presso la Procura di Reggio Calabria, che ha anche parlato della costituzione, attuatasi nel corso del tempo, presso la Procura reggina, di un gruppo specializzato che si occupa proprio di queste tematiche, nonché del valore della formazione, per leggere i dettagli, i segnali di una situazione, di un problema.
Un altro aspetto, sempre in direzione del sostegno alle donne vittime di violenza, è stato affrontato – in collegamento telefonico – dalla commissaria straordinaria dell’Aterp, Maria Carmela Iannini, che si è soffermata sul recente protocollo d’intesa stipulato dall’Aterp con l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, per l’assegnazione di alloggi pubblici, appunto, alle donne vittime di violenza e ai loro figli.
Infine, ancora uno sguardo culturale e sociale sul tema: Marisa Cagliostro, presidente della Consulta delle politiche sociali e del lavoro di Reggio Calabria e dell’associazione Ulysses, ha sottolineato l’importanza dell’azione sinergica per la formazione di nuove coscienze e del ruolo della scuola, evidenziando, inoltre, come la città offra, in ambito culturale e sociale, una vivacità di iniziative promosse da enti – come la Consulta – e associazioni.
La chiusura dell’incontro è stata affidata alla seconda parte del reading “Persefone”: un’emozionante interpretazione di Teresa Timpano ha condotto il pubblico attraverso il percorso di rinascita della protagonista, all’insegna delle parole “speranza” e, soprattutto, “libertà”. Un momento di grande forza e coinvolgimento, quello creato da Teresa Timpano, con il teatro e la cultura come strumenti, ancora una volta, per costruire il cambiamento.
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