di Antonella Iaschi
79 anni fa oggi, Bologna era giΓ stata liberata. I Partigiani e gli alleati sono entrati il 21 aprile. La lotta ANTIFASCISTA che ha portato tante italiane e italiani ad armarsi per la libertΓ , avrebbe portato tre anni dopo alla stesura della Costituzione Italiana.
Costituzione Antifascista che vieta il ritorno sotto qualsiasi forma di quell’ideale (?) insanguinato, razzista, omofobo. Nella Costituzione l’apologia di fascismo Γ¨ ANCORA reato. Sono seduta in questo momento davanti allo squarcio del muro della sala d’ aspetto della stazione e mi chiedo perchΓ© la festa del 25 Aprile, la Festa di Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, dovrebbe essere divisiva, quindi accantonata, devalorizzata, magari per qualcuno anche proibita.
2 agosto 1980, Stazione di Bologna, strage fascista! Il piΓΉ vecchio degli 85 martiri si chiamava Antonio (Antonino) e aveva 88 anni, la piΓΉ piccola Angela ne aveva 3. Vittime innocenti di un rigurgito criminale. Ed Γ¨ solo una delle stragi fasciste del dopoguerra. Ora, se la Storia deve servire a qualcosa Γ¨ proprio a proteggere la Memoria, perchΓ© Γ¨ nella Memoria che l’uomo dovrebbe cercare risposte. Stanno tentando di cambiarla, di occultare, di cancellare, di negare, eppure anche solo spiando quell’ideale (?) ci si accorge che dove si affaccia lascia morti. Certo le cose si possono cambiare, come le camicie ma, come si festeggiano altre date civili e religiose, che in fondo sono sempre divisive se qualcuno in quella data non si riconosce, la Liberazione dal nazifascismo deve continuare ad essere monito, anatema su eventuali ritorni, Memoria di quello che Γ¨ stato. Ed Γ¨ anche soprattutto rispetto per la Costituzione e per tutti coloro che l’hanno voluta e scritta.
79 anni dopo la fine di un periodo inimmaginabile per chi non c’era, io, come spero tanti sarΓ² divisiva. Oggi piΓΉ che mai, per quegli 80.000 Partigiani (di tutte le regioni, stati sociali, religiosi e politici) che ci hanno liberato morendo o subendo ferite e torture atroci e per me stessa. BELLA CIAO.
Antonella Iaschi Γ¨ nata a Parma il 24 ottobre 1956. Per scelta vive a Roccella Jonica. Ha scrittoΒ diversi libri di poesia, racconti e testi per il teatro. Ha iniziato a scrivere a 13 anni, dopo aver lettoΒ un’intervista rilasciata da Lawrence Ferlinghetti a una rivista italiana, e continua a scrivere perché crede che βraccontare la stradaβ sia l’unico modo per esistere e resistere. Assessore alla scuola e ai servizi sociali, Camposanto (MO) Consigliere comunale, Mirandola (Mo) Assessore allβambiente, pari opportunitΓ , memoria e solidarietΓ internazionale, Soliera (MO) Gestione dellβufficio di coordinamento dei gruppi e le associazioni umanitarie impegnate in viaggi umanitari durante la guerra dei Balcani, ARCI (MO).
Coordinatrice di iniziative culturali e progetti di associazioni italiane, slave e statunitensi con lo scopo di promuovere i diritti umani, la solidarietΓ , la pace, la pacifica convivenza fra culture diverse. Collaborazione con la rivista βnoidonneβ edita dalla Cooperativa Libera Stampa.