β€œIl mare assorbe i cattivi pensieri e rilascia il beneficio di credere”

Il comune di Roccella Jonica, unendo le forze con il Circolo di lettura A.R.A.S. nella persona di Anna Zito e il LIONS Club β€œWe Serve”, hanno organizzato una mostra dedicata al Poeta e Fotografo Stefano De Angelis; alla manifestazione hanno inoltre partecipato il consigliere comunale Rossella Scherl nelle vesti di relatore, che dialogando con l’autore ha saputo comprendere la vocazione alla base delle opere.

Da sinistra: Zito, De Angelis e Scherl

Stefano De Angelis getta nel mare il proprio malessere, quei ricordi di vita che come macigni rendono impossibile guardare il cielo, e in un gesto che Γ¨ sopravvivenza, abbandona piccoli frammenti di sΓ© nel blu profondo, e ripuliti di tristezza li riassorbe per raccontare e trarne una morale.

Pare un amore ben corrisposto quello tra De Angelis e il mare, un accordo non scritto, siglato nelle immagini, dove l’azzurro fitto Γ¨ vicino e lontano, come la memoria, e piccoli uccelli scuri, come brutti momenti, vengono a riva per farsi ricordare e vanno al mare prima di poter fare male.

Oggi, l’artista De Angelis, pare un uomo libero dai suoi demoni, pare aver trovato dove ingabbiare quegli occhi rossi che lo fissavano dal buio, e nella sua arte di rubare la bellezza alla natura, intrappola pensieri che divengono semplici perchΓ© condivisi con tutti.

Le opere allestite paiono impossessarsi del male di ognuno, e piΓΉ colme diventano, piΓΉ i colori si accendono di piacere per la vista, piΓΉ fumo mangiano e piΓΉ il blu si fa elettrico… questa l’unica soluzione al dolore, quella di un moderno Dorian Grey, che rilascia le pieghe del tempo ed i suoi tormenti, ad un mare che annette e muta, che sentenzia ed omette, che tramuta sottraendo.

Dietro di noi lo spettacolo della costa calabra e di fronte a noi immagini che, come specchi, riportano quel messaggio della natura, e nel mezzo il pubblico, accerchiato, braccato dal bello, incastonato tra il blu e l’azzurro ad ascoltare, parole di vita che, tra colpa e redenzione, sorridono ad un messaggio di speranza a cui il mare risponde con denti di schiuma e sguardo di cielo.

La storia di un uomo, di un Artista, si scioglie nell’aria, e prima che tutto sia finito, ha fermato in tutti i presenti vicende di guerra vissute, ed esperienze per cui anche il mare sospira.

Racconta la guerra, Stefano De Angelis, descrivendo una Bosnia angosciata dallo spettro di un cavaliere su di un cavallo bianco, che gridando β€œvieni” porta con sΓ© strage e quella vittoria per cui perdono tutti.

La narrazione prosegue fluida dimenticando del tempo, mentre la voce dell’autore spiega le ragioni e la necessitΓ  di guardare il mare… eppure quell’infelicitΓ  non ha soluzione se non la contenzione, tra i sospiri e i lamenti delle genti scomparse nella sciocca idea di conquista.

Mentre il giorno appassisce, angoli si ricoprono di crepuscolo, e i fantasmi dei pensieri osservano lasciandosi guardare, restando come sassi sulla battigia ad aspettare una carezza di quel mare, tanto amico di questo sensibile autore, che dalla sua coriacea carriera militare ha colto l’essenza piΓΉ pura, quella che rende docile la rabbia e malleabileΒ loΒ spirito.

Da sinistra: Zito, De Angelis con Giuliano Zucco

Da menzionare il contributo spontaneo del Prof. Giuliano Zucco, che ha apportato il suo meraviglioso contributo culturale all’evento, oltre che ad aver saputo valorizzare le belle opere dell’Artista.

 

 

 

 

 

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