Da qualche anno parrebbe che la Calabria sia diventata la Regione preferita per chi installa impianto eolici, solo nel 2023 ne sono stati alzato ben 440 con un considerevole aumento delle richieste di concessione.
Si vorrebbe sfruttare anche il mare del Golfo di Squillace, di Punta Stilo etc, con delle sorte di piattaforme galleggianti sopra le quali ergere 37 aerogeneratori per una potenza complessiva di 555 mW.
Per installare un impianto eolico di questo tipo sono necessarie grandi infrastrutture e logistica, Servono, quindi, strutture per costruire e montare le torri e i galleggianti a partire da enormi tubi di acciaio, banchine esclusive nel porto, depositi per una grande quantitΓ di materiale, e cosΓ¬ via, oltre allβaffitto di navi specializzate, prenotate con mesi o anni di anticipo.
Quindi, stando a quanto sopra riportato, non solo il nostro territorio rischia di essere invaso da strutture dotate di pale, turbine e generatori da realizzarsi sulla terraferma, ma dovremmo assistere anche alla creazione nelle aree del Mezzogiorno di un polo strategico nazionale nel settore della progettazione, della produzione e dellβassemblaggio di piattaforme galleggianti e delle infrastrutture elettriche funzionali allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mare.
Il testo originario del decreto-legge prevedeva lβindividuazione di due soli porti (anzichΓ© βalmenoβ due porti) del Mezzogiorno di aree demaniali marittime da destinare alla realizzazione di un polo strategico nazionale per lβeolico off-shore.
Come Γ¨ facile intuire, tutto questo consentirΓ la realizzazione di piΓΉ aree β che dovranno necessariamente essere aree portuali del Sud Italia β destinate alla realizzazione di βinfrastrutture idonee a garantire lo sviluppo degli investimenti del settore della cantieristica navale per la produzione, lβassemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti e delle infrastrutture elettriche funzionali allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mareβ.
Il che, come Γ¨ evidente, significa che di questo passo il nostro mare e le nostre coste saranno invase da enormi strutture metalliche.
Γ importante notare sul punto che, per la realizzazione e lβesercizio dei vari progetti, sarΓ necessario immettere in mare materiale derivante da attivitΓ di escavo e di posa in opera di cavi e condotte, con grave inquinamento dellβacqua marina e riduzione della biodiversitΓ .
Inoltre, le strutture off-shore β come si Γ¨ sopra detto β utilizzano un sistema di ancoraggio a catene. Lβormeggio βa catenariaβ utilizza delle catene lunghissime che tengono ancorata la struttura galleggiante sovrastante, anche grazie alle ancore terminali. Tuttavia, cβΓ¨ un problema: i galleggianti, e di conseguenza le catene, tendono a muoversi, sotto la spinta delle onde e delle maree, determinando notevoli problemi alla flora e alla fauna ittica (si pensi alle praterie di Posidonia Oceanica).
A tal proposito bisogna prendere in considerazione anche il rumore emesso dagli impianti che provoca un vero e proprio inquinamento acustico che, a sua volta, incide fortemente sullβecosistema del nostro mare.
Non bisogna trascurare, poi, che gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili incidono negativamente sui valori paesaggistici. Ma anche quando gli impianti in questione non dovessero risultare visibile allβocchio umano (in quanto posti a circa 22 o 32 Km dalla costa), il risultato non cambierebbe, dato che essi possono tranquillamente incidere negativamente sui valori paesaggistici anche se poste a notevole distanza dai territori costieri.
Pertanto, se da una parte siamo dβaccordo con chi giustamente sostiene che lβuscita dalle fonti fossili Γ¨ necessaria per fermare la crisi climatica, dallβaltra parte riteniamo tuttavia molto importante valutare con una certa attenzione lβeventuale pregiudizio al paesaggio derivante da un impianto eolico off-shore. Non cβΓ¨ dubbio, in sostanza, che Β«allβinteresse alla tutela del paesaggio debba essere riconosciuto, nel bilanciamento con gli altri interessi potenzialmente antagonistici (primi fra tutti quello alla tutela dellβambiente e quello allo sviluppo delle fonti rinnovabili a copertura del fabbisogno energetico), un peso specifico particolarmente elevato, fino a giustificare, in determinate e motivate ipotesi di compromissione irreversibile di aspetti e caratteri identitari del territorio ritenuti irrinunciabili ed in assenza di alternative (quale potrebbe essere in ipotesi, lβarretramento verso il mare aperto degli impianti o lβadozione di misure di mitigazione), anche un divieto di installazioneΒ».
Γ del resto chiaro, in conclusione, che, siccome si Γ¨ comunque in presenza di un interesse costituzionale gerarchicamente superiore, sarebbe il caso di trovare strade alternative per ridurre le emissioni di gas serra a livello globale.
La redazione, composta da professionisti e collaboratori volontari, Γ¨ il cuore pulsante della nostra testata. Una comunicazione basata su aggiornamenti quotidiani da uffici stampa, amministrazioni locali e nazionali, associazioni operanti sul territorio, il mondo della cultura, quello considerato degli ultimi, il mondo dei diversamente abili con la cronacaΒ degliΒ eventi.