Questa preghiera, gelosamente conservata dalla tradizione sidernese e oggi purtroppo sempre meno conosciuta e utilizzata, racchiude due aspetti importanti. La prima parte Γ¨ una riflessione quanto mai veridica sulla vita e sulla morte. βDove voi (defunti) eravate un tempo (ossia, sulla terra), oggi ci troviamo noi; dove voi vi trovate oggi (ossia, nella vita ultraterrena) noi verremoβ. La seconda parte Γ¨ una preghiera di impetrazione, un vero e proprio scambio di βcelestiβ favori. Le pene che le anime purganti patiscono in attesa di raggiungere la gioia eterna, vengono lenite dalla preghiera suffragante dei fedeli. In cambio, perΓ², i viventi chiedono alle anime di essere aiutate presso Dio con la loro sofferta preghiera di intercessione. A molti potrebbe apparire come una semplice filastrocca dialettale ma Γ¨ foriera, in realtΓ , di messaggi profondi e quanto mai concreti. La festivitΓ di tutti i Santi Γ¨ un vero e proprio invito che la Chiesa Cattolica rivolge ai fedeli di tutto il mondo per riflettere sulla comunione dei Santi, quella della Chiesa gloriosa e quella della Chiesa errante. La Dottrina esorta i credenti a contemplare senza angoscia e senza tristezza la dimensione della vita soprannaturale come fine ultimo del cammino terreno. PerciΓ² la tradizione locale, corroborata da parole dialettali pregne di significato e di edificante bellezza, ha trasmesso indiscriminatamente a tutti i fedeli un messaggio di speranza fondato sullβortodossia della Fede. CiΓ² soprattutto per quanti, privi di scolarizzazione, non potevano comprendere appieno il senso della tradizione ecclesiastica.
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Annualmente la sera del 23 ottobre lo storico Sacrestano della chiesa di Portosalvo, il compianto Mario Meleca, suonava a distesa βu mortoriuβ per annunziare lβinizio della novena dei Morti: le campane rintoccavano mestamente dalla piΓΉ piccola fino alla maggiore con ritmo cadenzato. La campana maggiore βu campanoniβ, dal monumentale peso di 8 quintali e dedicata a Maria Santissima di Portosalvo, suona a mortorio storicamente soltanto in rare occasioni. Per la morte del Parroco, del Sommo Pontefice e in occasione del 2 novembre. Le tre campane, invece, suonano ordinariamente per il commiato di tutti gli altri fedeli. Purtroppo le campane hanno suonato insieme a festa – e Dio non voglia che suonino mai piΓΉ! β per il commiato dei bambini defunti fino allβetΓ di otto anni. Due suonate solenni e brevi per una bimba, tre suonate solenni e brevi per un bambino. E quando disgraziatamente ciΓ² accadde in passato per il saluto a un piccolo angelo, strappato troppo presto alla vita, ricordo Mario attaccato alle corde che in lacrime sospirava: βAmaru βnnocentegliu meu! MΓ² esti nβangialuβ.
Il suono delle campane Γ¨, dunque, la voce melodiosa di Dio che annuncia la gioia della festa, della vita ordinaria ma anche il senso piΓΉ profondo del nostro viaggio verso la dimensione ultraterrena. Suoneranno ancora solennemente tutte e quattro nel giorno del 2 novembre quando il loro rintocco solenne, grave e bellissimo ci ricorderΓ i nostri cari, che sono oggi nella luce, le persone che ci hanno preceduto in questo cammino terreno, ma soprattutto coloro i quali, dimenticati nel sonno dellβindifferenza, attendono la consolazione di una preghiera e una lacrima di ricordo sincero.
Lasciamo, perciΓ², alla cultura anglo-americana la festa di βHalloweenβ e quelle usanze che non ci appartengono, nΓ© per cultura, tanto meno per Fede. Questi giorni di mestizia e di riflessione nulla hanno a che vedere con streghe e anime vaganti che invaderebbero la terra per spaventare i vivi!
Ah! Dimenticavo⦠E le zucche scavate? Usatele per un buon risotto, anzi.
βFrijiti pittegliβ. Fatene delle ottime frittelle. E mentre le gustate, con un po’ di magone ripetete questβantica giaculatoria: βRifriscu e riposu allβanimi santi dβu Prigatoriu!β.
Foto di copertina: Stefano De Angelis
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Gianfrancesco Solferino si Γ¨ laureato in Lettere presso l’UniversitΓ di Roma “La Sapienza” con indirizzo in Storia dell’Arte Moderna.
Dal 2006 al 2012 Γ¨ stato ufficialmente Conservatore del Convento di San Francesco d’Assisi a Ripa Grande in Roma, per il quale ha curato numerosi studi monografici.
Dal 2010 Γ¨ socio cultore del Circolo di Studi Storici “Le Calabrie”; dal 2011 Γ¨ socio del Centro Studi sulla CiviltΓ Artistica dell’Italia meridionale “Giovanni Previtali”.
Nel 2013 è stato nominato Ispettore Onorario del Ministero per i Beni Culturali ed insignito del titolo di Socio della Deputazione di Storia Patria della Calabria. à altresì socio del Centro di Cultura e Storia Amalfitana.
Ha ideato e condotto per lβemittente calabrese LaC il format televisivo βIl Sacro in Calabriaβ (due serie per 19 puntate) sullβarte e la religiositΓ popolare nella Regione.