Il sogno Americano Γ¨ morto… o forse non Γ¨ mai nato!

Sognare l’America era un tempo sinonimo di libertΓ , impresa e realizzazione personale… un miraggio visibile senza interpellare nessuna paura.

Una strada di sola andata verso le stelle, senza aver capito essere le stesse solite stelle, che hanno attratto il desiderio di cambiare e che hanno sempre brillato anche in quelle notti, quelle riempite di sogni in cui nuotare per non annegare nella realtΓ .

L’America Γ¨ da sempre un ninnolo luccicante, capace di attrarre chi sente negato il proprio diritto di vivere la vita in cui crede… ma chi guarda fuori, lontano da sΓ¨ vive di sogni, mentre chi si guarda dentro comprende il proprio cuore capendosi.

Ma sognare Γ¨ un’esigenza, altrimenti saremmo solo stupide macchine di carne affamate di logica, e se β€œin medio stat virtus”, il coraggio che accorda la forza di partire ad un sognatore Γ¨ il motore che muove gli audaci.

Forse questo era l’animo di Paolo Tescari, un 47enne la cui casa viaggiava sulle sue gambe, che correvano incontro a un sogno che ad ogni passo si spostava piΓΉ in lΓ .

Da Venezia a Temple in Texas, per riconciliarsi con le proprie origini in cerca di una famiglia che in Italia non aveva. Partito per un sogno amabile fin tanto che il risultato fosse una sfida, ma poi deluso da quel mondo oltre oceano che prometteva un successo lungo un viaggio.

In balia della corrente dell’esistere, si era lasciato trasportare al largo, dove le acque piatte dell’indigenza lo avevano ingannato col loro senso di pace… confusione, voglia e desiderio si erano abissate sotto i suoi piedi, nel blu profondo che intorbidisce nel buio, svanendo senza lasciare rimorso, e con esso quella parte di sΓ© che cercava il cielo con gli occhi immaginando l’America.

Una sigaretta… questo il prezzo di un uomo. Paolo Γ¨ stato ucciso per aver chiesto questo! Un malinteso, un litigio o forse un motivo ancor piΓΉ fragile, perchΓ© una pistola possa assordare la coscienza e sfilare l’anima da dentro un corpo ancora vuoto di gioia ma ricco di speranza.

Quarantasette anni difficili quelli di Paolo, un fardello di esperienze dure ormai risucchiate nella canna buia di un’arma impropriamente stretta tra le giovani mani di chi, ancora, non ha neppure avuto il tempo di essere deluso.

Due vite muoiono in quel breve tonfo sordo, quella di un uomo in cerca di pace e quella di un giovane che non potrΓ  mai piΓΉ averla.

Addio Paolo, che questo ultimo viaggio sia finalmente quello giusto, corri incontro alla pace e a quel sogno di serenitΓ  che, dopo tanta fatica, meriti di trovare.

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