Siamo ad un nuovo 25 Novembre, ma il numero di scarpette rosse sparse sul selciato Γ¨ aumentato, lasciando le orme di quella stessa morte che passeggia fischiettando accanto alla vita, aspettando una donna da portare via con sΓ©, aspettando un uomo che gliene faccia dono… e mentre le bocche si riempiono di parole quali inclusione, diritti ed emancipazione, forse dovremmo imparare a conoscere il profondo significato della parola rispetto.

Oggi un gruppo di personalitΓ  di vari settori che spaziano dalla medicina alla religione, passando per le istituzioni, si sono incontrate presso il Salone dell’Asp di Reggio Calabria, per un dialogo aperto e senza pregiudizi sulla violenza di genere…. quella forma di violenza che intacca ognuno, rendendo complici degli esecutori anche gli indifferenti, in egual misura.

Dal 25 Novembre al 10 Dicembre Γ¨ un lasso di tempo scelto senza casualitΓ  dall’ONU, che in ricordo delle tre sorelle Mirabal, trucidate e seviziate a causa del loro attivismo politico nella Repubblica Domenicana, sono state scelte come β€œmiliti ignoti” di una guerra combattuta nella mente collettiva di ogni societΓ , assunte ad immagine per sgretolare l’idea di potere sugli altri, icone di un ricordo che vuole dimenticare quelle tradizioni che vedono in ogni diversitΓ  un nemico… e trasportando al di lΓ  del tempo un pensiero collettivo, che da una giornata contro la violenza di genere prosegue inesorabile la sua marcia fino alla giornata per i diritti umani.

L’evento dedicato ha visto dialogare gli ospiti, ognuno riferendosi al proprio incarico per giungere alla conclusione comune che esistono segnali d’allarme che ogni cittadino deve imparare a riconoscere.

Gli interventi, primo tra tutti quello della Dott.ssa LUCIA DI FURIA, Direttore Generale ASP di RC che ringraziamo profondamente per aver collaborato alla realizzazione di tale evento, ha illustrato il proprio punto di vista come operatrice di settore e come Donna, adducendo le colpe al patriarcato e sostenendo che in un mondo con troppi uomini al potere non potrΓ  mai essere concessa uguaglianza.

A seguire la Dott.ssa LUCIA ANITA NUCERA Assessore-Comune di Reggio Calabria, ha voluto far emergere l’impegno delle istituzioni che porterebbe maggiori risultati se la popolazione, anche giovanile, fosse esortata a fungere da controllori gli uni con gli altri.

La Dott.ssa ROSILITA VECCIA Dirigente Psicologo-ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di RC, si è concentrata sulla violenza in generale in considerazione della quale risultano vittime soprattutto i bambini, oltre che i facenti parte delle così dette categorie deboli.

La Dott.ssa GABRIELLA VIGOROSO Pedagogista-Educatore socio-pedagogico, che sulla base delle proprie esperienze professionali ha voluto indicare come fattore di aiuto: l’ascolto… sicura che elementi importanti affiorino sempre, per esempio nella cura della persona piuttosto che dal comportamento stesso.

Il Dott. FRANCESCO NASSO Direttore UOC (UnitΓ  Operativa Complessa) – MEDICINA INTERNA-POLISTENA, ha esposto l’importanza del β€œcodice rosa” e di come strutture di supporto e volontariato abbiano un ruolo fondamentale nel contrastare ogni forma di violenza.

Il Dott. VINCENZO PETROLINO Presidente-ComunitΓ  Diaconato in Italia, ci ha ricordato le parole di Papa Francesco che definendo la violenza domestica come β€œuna velenosa gramigna” ha voluto sottolineare che un β€œbasta” non sia piΓΉ abbastanza.

Nell’intervento del Cav. GIUSEPPE TRIPODI, Presidente “ProLoco Reggio Calabria”, ha voluto ringraziare la Dott.ssa di Furia per aver permesso all’evento di entrare nelle scuole e poter cosΓ¬ dialogare con i ragazzi.

In conclusione la moderatrice dell’incontro, la Dott.ssa MARIA GRAZIA CARNA’, prima dei saluti Γ¨ intervenuta dicendo: β€œOgni donna che muore impoverisce il mondo… perchΓ© in ogni Donna zittita, allontanata o disprezzata permane il senso di vuoto delle occasioni perse, un vuoto che non sgombra, ma riempie quel cuore per renderlo pesante.

Quando guardate una donna, per strada, anche se non Γ¨ bella, anche se fosse anziana: ricordate in lei la vostra infanzia, rispettate in lei l’amore che avete avuto per le vostre madri, assaporatene la dolcezza quando vi sentite aspri, imparate dal suo sguardo a parlare solo al plurale, ascoltatela dormire mentre il Suo respiro compone prosa.”

Giunti a conclusione sono stati ringraziati tutti i partecipanti in particolar modo i ragazzi della 3F AFM dell’ITE, che pe volere del Dirigente Avv. Anna Rita Galletta e accompagnati dal Prof.Β GiovanniΒ Citro, in questa mattinata hanno rappresentato quel futuro che speriamo tutti possa realizzarsi, un futuro in cui nessuno dovrΓ  subire abusi e dove: il credo, le tendenze e la forma stessa di un individuo non siano discriminati, ma anzi, rappresentino quella bellezza innata generata dalla differenza.

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