di Carole Mammolenti, Elisa Capogreco, Miriam Calvelli e Domenica Trimboli.

VenerdΓ¬ 6 dicembre 2024, al Liceo Mazzini di Locri ha avuto luogo l’evento β€œGiustizia eΒ Umanità”, un incontro che ha trattato temi cruciali come la legalitΓ , la giustizia e la lotta allaΒ criminalitΓ , coinvolgendo studenti, docenti e rappresentanti delle istituzioni in una riflessioneΒ profonda sulle opportunitΓ  di riscatto, anche per coloro che provengono da ambienti mafiosi.

L’incontro Γ¨ stato aperto dalla ComunitΓ  β€œPrincipe Azzurro”, impegnata nellaΒ sensibilizzazione dei giovani riguardo alle tematiche della legalitΓ  e della giustizia. InΒ particolare, Γ¨ stato discusso il libro *Liberi di scegliere*, che racconta le storie di chi è riuscito a liberarsi dalla morsa della criminalitΓ  e a riscrivere il proprio destino. La comunitΓ Β ha sottolineato l’importanza di parlare con i ragazzi di questi temi, in modo che possanoΒ comprendere le conseguenze della violenza e della malavita.

Un momento particolarmente significativo Γ¨ stato l’intervento di un *Collaboratore diΒ giustizia*, che ha condiviso la sua esperienza di vita. Il collaboratore di giustizia haΒ raccontato come, cresciuto in un contesto di violenza e indottrinato dalla criminalitΓ , siaΒ riuscito a prendere la difficile decisione di cambiare vita per il bene dei suoi figli.

β€œLa mafia non porta felicitΓ , ma solo sofferenza”, ha affermato con convinzione. Ha anche utilizzato laΒ metafora del β€œbambino soldato” per spiegare come i giovani che crescono in ambientiΒ mafiosi vengano educati fin da piccoli a fare scelte che non sono davvero le loro, maΒ imposte dalla cultura del crimine. Il collaboratore di giustizia ha spiegato che, se la mafiaΒ fosse davvero una scelta positiva, i suoi figli sarebbero stati destinati a seguirne la strada,Β ma ha chiarito che quel mondo non porta a nulla di buono.

Il Giudice Di Bella, che ha partecipato attivamente all’incontro, ha posto riflessioni importantiΒ sulla cultura mafiosa, chiedendo al collaboratore di giustizia di approfondire le sueΒ esperienze, in particolare per quanto riguarda i crimini commessi. Il giudice ha sottolineato laΒ necessitΓ  di intervenire tempestivamente per evitare che i giovani intraprendano stradeΒ distruttive, come quelle della criminalitΓ  organizzata.

Simona D’Asta, membro dell’associazione *Liberi di scegliere*, ha parlato dell’importanza diΒ aiutare i ragazzi a uscire dalla spirale della criminalitΓ . Ha condiviso la sua esperienza nelΒ lavorare con giovani provenienti da famiglie mafiose, sottolineando le difficoltΓ  di rompereΒ con la cultura mafiosa, ma anche le opportunitΓ  di cambiamento.

β€œAnche quando sembra impossibile, esiste sempre una possibilitΓ  di riscatto”, ha dichiarato, spiegando cheΒ l’associazione Γ¨ impegnata a offrire ai ragazzi gli strumenti per scegliere una vita diversa.

Durante l’incontro, i ragazzi presenti hanno avuto l’opportunitΓ  di fare domande. Un giovaneΒ ha chiesto al collaboratore di giustizia quale fosse il momento piΓΉ basso della sua vita,Β quello che lo ha fatto decidere di allontanarsi dalla mafia. Il collaboratore di giustizia haΒ risposto che non c’è stato un singolo evento, ma una crescente consapevolezza che quelΒ mondo non portava a nulla di positivo. Ha anche sottolineato che la scelta di cambiare vita è stata motivata dal desiderio di dare un futuro migliore ai suoi figli.

Un altro ragazzo ha chiesto consiglio su come uscire dalla spirale della criminalitΓ , purΒ essendo giudicato dalla famiglia e dal contesto sociale. Il collaboratore di giustizia haΒ risposto che Γ¨ fondamentale non odiare se stessi e cercare aiuto, anche in anonimato, perΒ intraprendere un percorso di cambiamento. Il Giudice Di Bella ha aggiunto che i ragazziΒ possono sempre rivolgersi agli insegnanti, che sono il primo punto di riferimento, e che leΒ istituzioni sono pronte ad aiutare, anche in modo discreto, per permettere ai giovani diΒ costruire un futuro diverso.

L’incontro si Γ¨ concluso con un forte apprezzamento per il lavoro svolto dalla comunitΓ Β *Liberi di scegliere* e dal Giudice Di Bella, che hanno invitato i ragazzi a non farsiΒ influenzare dal contesto mafioso in cui sono nati, ma a lottare per costruire una vita migliore.

Il messaggio che Γ¨ emerso con forza Γ¨ che, anche nei contesti piΓΉ difficili, Γ¨ possibileΒ scegliere una via diversa, fatta di legalitΓ , onestΓ  e speranza.

L’evento ha rappresentato un’importante occasione di crescita per i giovani presenti,Β un’opportunitΓ  di riflessione sul potere delle scelte e sulla possibilitΓ  di riscatto, anche per chiΒ Γ¨ cresciuto in ambienti dominati dalla criminalitΓ . Un passo importante verso la costruzioneΒ di una societΓ  piΓΉ giusta e libera dalla morsa della malavita.

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