La Chiesa e i Santuari di tutta Italia, ieri 24 vigilia di Natale, dalla prima serata sino a notte, nell’attesa della nascita di GesΓΉ, si sono riempite di fedeli per assistere alla celebrazione della Santa Messa.

Al centro delle omelie l’invito di ogni celebrante, alla risoluzione delle guerre che si stanno combattendo in tutto il mondo. Dagli altari l’invito ai grandi del mondo per il β€œcessate il fuoco”.

Il Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace Monsignor Francesco Oliva ha celebrato, davanti alle navate stracolme di fedeli, un’omelia incentrata principalmente sull’amore verso l’altro. Ribadendo quanto aveva scritto giorni addietro.

β€œQuesto Santo Natale ci invita a vivere il Natale come un momento di incontro con il Signore GesΓΉ, che si fa vicino a noi attraverso la famiglia, la povertΓ  dei segni e la luce della speranza. Non lasciamoci rubare il Natale: accogliamo GesΓΉ, il Dio con noi”.

A Lamezia Terme il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel corso della messa presieduta in cattedrale, ha ricordato Anna e Maria, le due ragazze di San Pietro a Maida e Curinga che hanno perso la vita nel tragico incidente stradale nella notte tra lunedì e martedì nel corso del quale sono anche rimasti feriti altri tre ragazzi.

β€œCredo che il posto piΓΉ giusto per collocare la grotta di Betlemme sia proprio quel cuore di mamma, siano le due famiglie che sono state colpite da questa tragedia. Se collochiamo il Bambino GesΓΉ dentro quella macchina bruciata – ha aggiunto monsignor Parisi -, se lo collochiamo, storicamente, realmente dentro quelle due famiglie distrutte dal dolore, allora lΓ¬ possiamo sperimentare che cos’Γ¨ la fede. Se GesΓΉ Cristo non fosse nato anche queste due tragedie avrebbero avuto un’altra lettura. PerΓ² la nostra fede in GesΓΉ Cristo nato nella grotta, morto e risorto, dΓ  la possibilitΓ  di guardare queste vicende tristi con gli occhi rinnovati della fede e ci fanno dire che nel mondo c’Γ¨ bisogno di vita, di amore, di pace. Ecco perchΓ© la nostra vita, deve essere custodita e curata. Ed ecco perchΓ© oggi ad essere portatori di vita, dobbiamo essere esattamente noi”.

Monsignor Parisi ha rivolto l’augurio che contemplando il Bambino nato all’interno della grotta di Betlemme, possa diventare testimone della vita, costruttore di pace, organizzatore di speranza, perchΓ© dentro tutte le tracce di oscuritΓ  e di morte che ci sono nella storia, per la nostra testimonianza e per il nostro impegno credente, possa brillare una luce. β€œCome spero che una luce – ha aggiunto monsignor Parisi – possa brillare nelle famiglie della nostra Diocesi colpite da questa tragedia: che il Signore possa illuminare la vita, consolare il dolore e aprire alla speranza loro e anche nostra”.

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