Contro lo stallo dell’Assemblea dell’Associazione dei Sindaci, attraverso una lettera indirizzata ai primi cittadini della Locride, si muove anche il vescovo della Diocesi di Locri-Gerace monsignor Francesco Oliva. Conscio di quanto sia importante l’unione di intenti nella gestione dei problemi territoriali monsignor Oliva, dopo avere ringraziato per l’incontro di saluto e di augurio in occasione del Santo Natale e evidenziando β€œ… l’impegno a conservare nei territori gli ultimi presidi di formazione … l’attenzione che prestate nella valorizzazione e custodia dei centri storici. Un patrimonio di arte, storia e cultura che va gelosamente custodito. Nonostante lo spopolamento. Sono le radici della nostra storia ed ogni edificio, castello, torre, piazzetta, vicolo, fontana, Chiesa racconta un vissuto che ci appartiene. Su di essi Γ¨ bene investire risorse con eventi culturali, di folklore e di tradizioni . . . Provo spesso un senso di frustrazione, quando agli sforzi compiuti non seguono i risultati sperati e quando la stessa comunitΓ  non coglie il valore dei vostri tanti sforzi compiuti”.

Il Vescovo dopo essersi soffermato sui valori che devono distinguere chi amministra, esprime la sua preoccupazione su quanto sta avvenendo all’interno dell’Assemblea dei sindaci.

β€œSono preoccupato – scrive il vescovo – per le tensioni che si sono create negli ultimi giorni e per il rischio di un generale sfaldamento, con conseguente perdita dei valori che l’avevano ispirata. È vero: ci possono essere fasi di stanchezza, la difficoltΓ  del lavorare insieme. È sempre latente la tentazione di pensare che da soli si possa arrivare prima alla soluzione dei problemi. Ma isolandosi non si va lontano. Lavorando in rete si fa piΓΉ fatica, ma crescono e si arricchiscono le possibilitΓ  di relazioni tra le persone, tra le comunitΓ  e gli stessi amministratori. I problemi sono tanti e gravi: non ci si puΓ² dividere. Tra questi mi permetto di segnalare il fenomeno criminale che si alimenta col narcotraffico, l’usura, l’incremento esponenziale delle sale gioco. Le inchieste della Magistratura e delle Forze dell’ordine dimostrano la recrudescenza del fenomeno criminale. Occorre tanto impegno e collaborazione. Ognuno deve fare la propria parte. Sui problemi non ci si puΓ² permettere il lusso di dividersi. La responsabilitΓ  amministrativa impone coesione e coraggio, il sapere osare oltre le proprie visioni. Lavorare insieme Γ¨ un bisogno dettato dall’amore per il proprio popolo.

In dialogo con alcuni di Voi pare imprescindibile un PATTO PER LA LOCRIDE, ove si colgano e si affrontino insieme i problemi comuni piΓΉ gravi. I problemi del vicino sono anche i miei problemi. Insieme si lotta per superarli. Insieme ci si sostiene. Insieme si cammina. Al di lΓ  degli schieramenti partitici. I problemi comuni sono tanti e non si possono affrontare in una prospettiva municipale. Una scelta sbagliata fa male a tutti. Sarebbe imprudente pensare di risolvere i problemi della β€œpropria” comunitΓ  senza considerarli nel contesto piΓΉ ampio. A tal fine non deve mancare il coraggio della verifica ed eventualmente la disponibilitΓ  per gli opportuni correttivi. Il rinnovamento ed il cambiamento per il bene comune, facendo anche un passo indietro, non Γ¨ resa, ma saggezza costruttiva e positiva.

Una cosa Γ¨ certa: i problemi che interessano il nostro territorio, quello della viabilitΓ  (SS 106 in primis, collegamenti con i territori piΓΉ interni e collinari, strada statale 682 Jonio-Tirreno), della rete ferroviaria, dello spopolamento dei centri storici, dell’amministrazione della sanitΓ  territoriale, della disoccupazione o dell’emigrazione giovanile, possono essere affrontati solo in una visione d’insieme. In una prospettiva che pone questa terra in una comunitΓ  piΓΉ grande, per la quale molti dei suoi figli hanno versato il loro sangue, pagando di persona un’unitΓ  nazionale nella quale hanno fermamente creduto.

La Locride non puΓ² essere marginalizzata, terra di periferia penalizzata da uno sviluppo a piΓΉ velocitΓ . Molto dipende da quanti l’abitiamo, dall’amore che abbiamo per essa. E soprattutto dalla lungimiranza dei suoi amministratori che per amore verso la propria comunitΓ  devono mostrare tanto coraggio nel mettere da parte le proprie visioni ed eventuali progetti di fronte alle esigenze del bene piΓΉ grande dell’intero territorio.

La Locride o cammina insieme o non va da nessuna parte! Occorre superare divergenze e divisioni, guardare con uno sguardo nuovo la realtΓ  sociale e politica, che non Γ¨ piΓΉ quella di qualche decennio fa. β€œL’etΓ  del piombo” sembra essere passata. Ma non possiamo godere di una Locride che va spopolandosi, desertificandosi sempre piΓΉ. I cambiamenti climatici si riflettono anche sulla nostra area. Se i giovani vanno via, se tante eccellenze locali emigrano, una ragione dev’esserci. Sono questi i problemi che c’interpellano, che interpellano giorno dopo giorno chi Γ¨ chiamato ad amministrare.

Chiudo questa mia lettera, che spero non sia considerata invadente, con il richiamo di papa Francesco nell’enciclica β€œLaudato sì”: β€œSiamo tutti connessi!”. Essere consapevoli di questa veritΓ  elementare sta alla base di ogni sana politica.

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