Nel nome e per tutta la sua dedizione verso gli altri la Polizia di Stato questa mattina ha onrato la memoria di Giovanni Palatucci Palmi l’alto dirigente Γ¨ stato ricordato con la piantumazione di un albero e con una targa commemorativa all’interno della Villa Comunale Giuseppe Mazzini alla presenza di alte autoritΓ civili, militari e religiose.
Lβex Questore di Fiume, eroe della seconda guerra mondiale, aiuto a salvarsi oltre 5.000 persone e il Vaticano lo ha insignito della Medaglia dβoro al valore civile nominandolo Servo di Dio.
Allβevento hanno presenziato il questore di Reggio Calabria Salvatore La Rosa il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio, il prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro e il vescovo della diocesi Oppido-Palmi Giuseppe Alberti. Erano presenti inoltre autoritΓ civili, militari e religiose. Gli alunni delle scuole locali De Zerbi-Milone e San Francesco-Minniti che hanno intonato suonando lβInno di Mameli.
βSi tratta di un esempio fulgido β ha dichiarato il questore di Reggio Calabria Salvatore La Rosa – di una persona che ha preferito seguire la propria fede, seguire la speranza della vita piuttosto che la certezza di un posto sicuro, perΓ² la morte Γ¨ interiore perchΓ© sarebbe morto interiormente. Γ un poliziotto di altri tempi, ma Γ¨ un fulgido esempio anche oggi per noi che viviamo un momento cosΓ¬ difficileβ.
La storia di questo valoroso uomo che aveva aderito al partito nazionale fascista e dopo l’8 settembre del 43 alla Repubblica Sociale di SalΓ² Γ¨ un pezzo di quell’Italia che di fronte alla tragedia non sa voltarsi dall’altra parte. Proprio grazie alla sua posizione da commissario presso la questura di fiume, dove era stato peraltro precedentemente responsabile dell’ufficio stranieri, colse il tremendo impatto delle leggi razziali volute da Hitler e sostenute da Mussolini. Palatucci, spinto da innata nobiltΓ , non si fece condizionare e grazie ad una rete di amici fidati salvΓ² molti ebrei dai campi di concentramento. Un particolare che la storia certifica. Quando Fiume passΓ² sotto il controllo dei tedeschi, l’asse Roma-Berlino vacillava e resisteva solo in qualche angolo del nord, il dottor Palatucci rimase al suo posto e non si defilΓ². Anzi, quando il console svizzero di Trieste gli offrΓ¬ una possibilitΓ di fuga, accettΓ², ma non per lui. Al suo posto fece partire una sua giovane amica ebrea, Mika Eisler. Nel 1944 Palatucci fu nominato questore reggente di Fiume. MorΓ¬ nel 1945 nel campo di lavoro forzato di Dachau a soli 36 anni e ad appena due mesi, dal 25 aprile, giorno della liberazione.
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