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Un viaggio Γ¨ un racconto vissuto, che porta chi parla e chi ascolta sullo stesso piano immateriale dei ricordi a condividere lβemozione di essere felici.
Nel viaggio ci accompagna Giuseppe Gervasi, autore del libro βHo sognato la mia terraβ, che ci trasporta nellβonirica visione che precede la meta, quel momento dopo una partenza in cui non si Γ¨ arrivati ed in cui il mondo lasciato dietro le spalle muta in visione del nuovo, che ancora lontano e misterioso, costringe ad amare gli enigmi delle cose del mondo e di chi lo popola.
Nelle pagine scolpisce con tratti netti che descrivono il mondo passato che riemerge dal presente, come un sentore odoroso di qualcosa appena accaduto ma che imperversa nella realtΓ , infestando le vite e scontrandosi con frammenti dellβoggi senza capirsi pienamente.
Nellβopera di Gervasi il sogno possiede totalmente colui al quale si concede, mostrando sentieri incisi nella mappa della mente che perdono la rotta, ma nei quali confondersi Γ¨ la gioia di esistere e la ricerca della consapevolezza di essere stati.
Nel sacco vuoto delle notti rovescia esperienze di altri, culture dimenticate e piccole e preziose semplicità di cui ancora pochi sono appagati⦠ma nel risveglio del senno, alla mattina di una nottata piena di pensieri, che si scava in quel sacco alla ricerca di un motivo per essere felici come quando sopiti.
La notte che trasporta fuori lβanima, per girovagare tra le vite senza badare al tempo, senza vedere che il bello, Γ¨ un sonno della coscienza che da dentro avvolge tutto il fuori, decifrando dallβinterno il mistero che fuori di noi avvolge ogni uomo o donna.
In βHo sognato la mia terraβ esiste un piano onirico del materiale nel quale il passato si sovrappone al presente per insegnare il futuro. Tra le parole dellβautore riecheggia come un motto mai detto, un pensiero, che per vivere un sogno dobbiamo sognare di sognare, e per comprendere dobbiamo abbandonarci ad una realtΓ dove la tirannia del tempo si spezza, lasciando cadere frammenti di diversi periodi in un eterogeneo selciato, uscendo dal circolo temporale per entrare nel concetto.
Tra le pagine di questo libro, che paiono sfogliarsi da sole, lβideale e il reale si confondono fino ad unirsi in una virtΓΉ, quella grandiositΓ umana contenuta nel saper dire βGrazieβ, a ciΓ² che Γ¨ stato, a ciΓ² che rimane ed a chi ricorda.
Gervasi descrive con maestria un sentimento a cui non servono vette irraggiungibili o le profondità del mare, ma la semplice e umile terra che ogni giorno accetta i passi di chi la vuole camminare⦠e la gratitudine che traspare ad ogni passo è la ricerca di quel senso di essere che si racconta di rado ma che non si dimentica mai.
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Maria Grazia CarnΓ Γ¨ nata a Catanzaro e vive a Camini, un piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria, dopo gli studi superiori presso lβIstituto Maria Ausiliatrice di Soverato perfeziona la sua istruzione presso la facoltΓ di Farmacia di Pisa.
Lavora nel settore per cui ha studiato fin da subito, alternando i suoi impegni con volontariato e alcune passioni irrinunciabili.
Scrive per la testata online Incipit Sistema Comunicazione con il ruolo di capo redattrice senza mai specializzarsi su un tema preciso, ma cercando temi di interesse sociale e culturale. Nel 2023 pubblica il suo primo romanzo dal titolo “Blu ionico”, con il quale si aggiudica vari riconoscimenti, tra i quali il Premio Internazionale Panorama Golden Book Award 2024,Β e il Concorso Biennale Internazionale βPercorsi letterari dal Golfo dei Poeti Shelley e Byron”, grazie al quale Γ¨ stato segnalato alla Fiera del Libro di Francoforte 2024.