Ancora Γ¨ vivo l’eco di gioia, dell’inclusione e dell’affetto vissuto dagli ospiti delle ComunitΓ  di anziani, ammalati e diversamente abili nel territorio catanzarese, grazie al sacerdote Don Alfonso VelonΓ , presidente della Fondazione UALSI E.T.S. (Ente Terzo Settore), che dopo avere celebrato la Santa Messa, si Γ¨ recato nelle strutture socio-sanitarie-assistenziali per distribuire la Comunione e le medagliette di San Giuseppe, accompagnato dalle suore.

Gli incontri sono culminati con l’offerta del tradizionale pranzo di San Giuseppe, “u cummitu”, con pasta, ceci e finocchi selvatici; insieme agli anziani e a tutti gli altri si Γ¨ pranzato assieme. Un momento di convivialitΓ , per rendere rapporti umani piΓΉ profondi fra gli ospiti. E non sono mancate le zeppole! Una festa di comunitΓ  per strappare un sorriso in piΓΉ, come in famiglia. In particolare, il sacerdote Don Alfonso VelonΓ  si Γ¨ recato nelle diverseΒ  strutture di Botricello, Cropani e Cropani Marina: RSA Sant’Anna con disabili e anziani; Casa Protetta Mons. Stanizzi disabili e anziani; Casa Famiglia Maria Santissima di Costantinopoli “Dopo di noi”, Casa disabili San Francesco di Paola; ComunitΓ  Alloggio per anziani San Sebastiano; Cooperativa VelonΓ  con le tre Case Famiglia Donne in difficoltΓ  Madonna del Pozzo, Santa Rita, San Giuseppe per disabili;Β  Gruppo Appartamento “Adolfo VelonΓ ” per minori con provvedimento del Tribunale dei Minorenni, dove vive e risiede il sacerdote da oltre 35 anni, la struttura Γ¨ intitolata al fratello morto in un incidente stradale avvenuto il 17 marzo 1980.

Tutte le strutture sono state fondate grazie alla missione portata avanti da mezzo secolo dall’infaticabile e perseverante sacerdote.

In Calabria ma, non solo, secondo la tradizione religiosa, l’avvento della primavera Γ¨ segnato dalla festa di San Giuseppe, protettore dei poveri. Gli avi erano soliti celebrare l’arrivo della primavera e invocare una buona annata per la raccolta nei campi.

La festa di San Giuseppe, rappresenta un momento significativo della tradizione italiana, in cui fede, cultura popolare e gastronomia si intrecciano in un unico grande evento. San Giuseppe, padre putativo di GesΓΉ e simbolo di umiltΓ  e laboriositΓ , Γ¨ il protettore dei falegnami, ma anche dei poveri e degli orfani. Nel corso dei secoli, in suo onore si sono sviluppate numerose tradizioni culinarie che ancora oggi vengono rispettate in diverse regioni italiane.

“Tavole di San Giuseppe”, altari domestici o pubblici imbanditi con cibo per ringraziare il santo e sfamare i bisognosi.

Al centro della tradizione c’è la tavola imbandita in onore del Santo, ma senza carne in rispetto della Quaresima. Protagonisti sono i “pani rituali”, retaggio di una CristianitΓ  ancestrale, modellati in forme simboliche come bastoni (omaggio al mestiere di carpentiere), gigli (purezza) o animali (prosperitΓ ).

Tra i piatti simbolo spiccano sicuramente le “zeppole di San Giuseppe”, diffuse soprattutto al Sud: frittelle o dolci al forno farciti con crema pasticcera e marmellata di amarene, spesso guarniti con scorza d’arancia candita. La loro forma circolare richiama l’unitΓ  della Sacra Famiglia, mentre la frittura simboleggia la purificazione, mentre il vino, simbolo di convivialitΓ , accompagna i banchetti

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