“È troppo facile, a volte, in varie situazioni, manifestare la nostra forza, le nostre
capacità. Ed invece è più fruttuoso riconoscere che l’iniziativa è sempre di Dio, che il
primo passo lo muove sempre il Signore e che se noi riusciamo a fare le cose che
facciamo lo dobbiamo unicamente alla grazia di Dio, cioè alla sua tenerezza, alla sua
passione, al suo amore appassionato che entra nella nostra vita e, come è stato in
Giovanni Battista, attraverso di noi questo amore del Padre deve poter toccar anche
gli altri anche a costo della propria vita”. Così, in un passaggio dell’omelia, il
Vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, partendo dal Vangelo del
giorno in occasione della festa di Santa Barbara, protettrice dei Vigili del fuoco.
“Io qui – ha aggiunto il Vescovo – vedo il legame tra Giovanni Battista e Santa
Barbara. Tutti e due sono martiri. Cioè tutti e due hanno dato la vita per la verità.
Quando veniva chiesto a tutti e due di rinnegare il Signore, di fare un passo indietro
per poter vivere, loro hanno risposto che la loro vita era per il Signore e, quindi,
avrebbero anche potuto perderla, anziché rinnegare il Signore. Ecco il legame tra
Giovanni Battista e Santa Barbara che è la vostra protettrice: è la testimonianza, a
costo di dover dare la vita – a volte è semplicemente il sacrificio, la sofferenza – , di
poter testimoniare sempre la Parola e la forza della verità che alla fine emerge
sempre. Soprattutto le verità più scomode che inizialmente vengono, di fatto, messe
da parte, quando vengono testimoniate con la propria vita, ad un certo punto
esploderanno in tutta la loro forza, esploderanno in tutto il loro clamore perché la
verità abbia sempre la vittoria”.
Quindi, partendo dalla sollecitazione alla conversione da parte di Giovanni Battista,
monsignor Parisi ha rimarcato che “la conversione è il cambiamento, è il lavoro per il
cambiamento, è l’impegno per la trasformazione è, innanzitutto, superamento della
mentalità opprimente, della mentalità brutta, di quella mentalità diffusa che, però, ci
tiene costretti dentro i legami del passato, dentro quelle situazioni all’interno delle
quali magari ci viviamo anche male, ma delle quali non riusciamo a liberarci per il
nostro bene. La nostra profezia – ha proseguito – dobbiamo esprimerla con un
impegno perché questa società pacificata, questa comunità che vive nella pace, che
vive nella gioia, che vive soltanto relazioni di bene, relazioni fraterne, deve poter
essere costruita. Oggi e qui”.
“La forza della profezia – ha affermato ancora il Vescovo di Lamezia Terme – ci dice
che noi dobbiamo cominciare a costruire una umanità rinnovata, una umanità che
possa vivere nella pace, nella gioia, nella concordia e nell’amore per celebrare
veramente il Natale”. Quindi, rivolgendosi ai vigili del fuoco, ha evidenziato:
“Certamente, questo per voi è un lavoro, ma il lavoro da solo non realizza la
missione: c’è bisogno anche della passione e di tanto altruismo. Questo vale anche
per i carabinieri, che saluto pure, per i vigili della Polizia municipale, vale per tutte le
Forze dell’ordine, come vale anche per i volontari (vedo la Croce rossa ed i volontari
dei Vigili del fuoco in congedo anche se si rimane sempre nello spirito Vigili del
fuoco)”.
“Questa rimessa – ha concluso monsignor Parisi – è il vostro luogo di lavoro, il luogo
della operatività e per me è un onore essere accolto in questo posto. Così vediamo
anche noi che cosa vuol dire sacrificarsi per gli altri” ed “auguro a tutti di vivere bene
questo Avvento e di arrivare al Natale almeno con la gioia nel cuore”.
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