Una vera e propria kermesse l’evento culturale del Convegno “La musica può cambiare il mondo” tenutosi presso l’Auditorium F. Ferrari del complesso monumentale di San Agostino di Paola in provincia di Cosenza.

Organizzato dal Capitolo Aletheia  n°30 di Paola (CS) , Ordine della Stella d’Oriente ,con Worthy Matron Stefania Cianchetti, il Convegno ha inaugurato la stagione degli eventi con l’obiettivo primario di ritrovare il piacere di stare insieme, per condividere arte, intrattenimento e anche, com’è tipico dell’Ordine, con finalità di volontariato volto al “senso degli altri”, soprattutto a beneficio di chi si trova in difficoltà. La Worthy Matron Cianchetti, dopo i saluti istituzionali, si è soffermata sull’universalità del linguaggio della musica quale spazio di esperienza nel suo farsi fortemente emozionale ed empatica.

Al tavolo dei relatori la poetessa e scrittrice Bruna Filippone, Pasquale Muià, Direttore di Incipit, Francesco De Leo baritono ed esperto di tecnica vocale. Al tavolo d’onore la Worthy Gran Matron Manuela Zulberti, Grande Ufficiale del Gran Capitolo d’Italia, Ordine della Stella d’Oriente. A condurre e moderare i lavori   Rosarina Madia, Past Matron del Capitolo Pallade n° 18 Catanzaro, Ordine della Stella d’Oriente.

Ha aperto i lavori la scrittrice Bruna Filippone che ha portato il numeroso pubblico in un affascinante viaggio nel mondo della musica, riportando eventi storici e aneddoti da destare attenzione e curiosità. Un viaggio coraggioso, audace e raffinato nella bellezza del tempo, con una ricerca profonda delle donne nella storia della musica. Musica che avvicina al divino. Musica, dove c’è tutto un mondo che nasconde tesori senza tempo, che incredibilmente resiste allo scorrere dei secoli. Musica che insegna, che ha funzioni educative e sociologiche. Il Direttore di Incipit Pasquale Muià ha posto della musica messaggi di interessante modernità. Musica che porta a confrontarsi, ad esprimere emozioni. Musica come mezzo di socializzazione, condivisione. Musica oggi con tema di tendenza per stupire, dare una connotazione positiva di divertire ma anche di riflettere. Musica con grandi cantanti come John Lennon, Freddie Mercury, Michael Jackson che hanno costruito la loro carriera a difendere i valori come: la Pace, la Fratellanza, la Carità, l’Amore. Messaggi che hanno rivoluzionato un’intera generazione e sono stati fondamentali nella crescita formativa dei giovani. Francesco De Leo ha iniziato la sua relazione dal lontano: Musikè”, dal greco “arte della musica”, che agisce sugli stati d’animo più profondi e sulle emozioni. La musica quale nutrimento della mente e dello spirito. Parlare di musica, interrogarsi sui suoi significati, sui suoi meccanismi, sulla sua ragione d’essere. Musica potente che può smuovere e aprire vasi di Pandora. Musica immensa, preziosissima, dono che Dio insieme all’Universo ha concesso all’Uomo.

“Messaggio che giunge immediato – ha concluso la Worthy Gran Matron Manuela Zulberti, dopo essersi congratulata per l’alta qualità degli interventi – alle corde del cuore, quelle che mandano anima e mente in estasi. Musica che insegna, fornisce risposte, quelle che si districano tra spirito e corpo, tra sogno e concretezza. Musica eterna impalpabile, – ha concluso – sensazionale, meravigliosa connessione tra le creature: Sogno, Natura e Dio”. Rosarina Madia ha condotto quasi per mano, un uditorio attento, e ha saputo coinvolgerlo con garbo e maestria. La sua voce calda e decisa, risuonava nella suggestiva sala gotica, ricca d’arte, dove attendeva per chiudere la serata, un giovane sassofonista Antonio Lenti che ha fatto sognare ad occhi aperti gli intervenuti all’evento culturale.

Soddisfazione da parte dell’organizzatrice Stefania Cianchetti, che ha saputo con lungimirante attenzione, gestire un evento all’interno del quale c’è tutto un mondo di musica, che nasconde tesori senza tempo. Un esempio di “scrigno di bellezza” la musica che spesso si nega a chi la sfiora con pregiudizi, con distacco e la considera in maniera superficiale e un po’ polverosa. Ma la musica è un mondo d’incanto, di voci, di luci, di suoni, di applausi, entusiasmi a scena aperta, e “l’altro incanto” quando la musica d’arte incontra la poesia e il canto si fonde con il racconto in versi e diventa teatro, dunque “passione”, portando sul palcoscenico la Vita, l’Amore, la Speranza. E’ tutta una storia di osmosi, è la “grande bellezza” che si scopre tutta all’improvviso, quasi nel lampo di un istante.