Il film racconta l’incontro di due donne che si chiamano Angela, entrambe originarie della Calabria. La più anziani partì molti anni prima in cerca di fortuna a Milano. L’ha trovata, è una donna arrivata, una manager, ma anche sola e senza un vero affetto. Decide un giorno di tornare in Calabria, nella casa del padre. Durante il viaggio dà un passaggio a una bruna ventenne che si chiama Angela come lei, spontanea e vivace, che le ricorda com’era lei qualche anno prima.  Volta per volta, indispettita per il modo di fare della ragazza, la loro amicizia vacilla continuamente, ma, allo stesso tempo, “la milanese” è disposta a sorridere dei capricci della Angela giovane e a riappacificarsi. Alla fine, tra ripicche e gelosie, le due donne riusciranno a chiarire forse il significato delle rispettive esistenze. Angela come te si raccomanda infatti per il calore di accenti con cui analizza quella fitta rete di gesti e di umori nella quale si esprime il confronto generazionale e sociale inquadrandolo nell’ambiente, senza richiami al folclore meridionalistico ma con puntuali riferimenti alla condizione del Sud. Anna Brasi mette in piedi un racconto in larga misura persuasivo per come interpreta gli imbarazzi e le speranze dei giovani d’oggi. Giovanni Grazzini, ‘Il Corriere della Sera’, 28 agosto 1988). Una storia dei nostri tempi colta nel suo divenire soprattutto a livello intimo, emotivo, che la vibratilità di Barbara De Rossi e l’irruenza di Antonella Ponziani rendono quanto mai realistica. In piena sintonia con la vivacità della storia la regia della Brasi.” (‘Il Tempo’, 29 Agosto 1988)” La regia regala immagini di un’inconsueta Calabria on the road, in cui il mare fuori stagione si fonde con una campagna dai colori intensi, accarezza le due figure femminili delle protagoniste indugiando sui particolari, dai braccialetti di plastica policroma alle scarpe da tennis cariche di strada. La De Rossi e la Ponziani hanno visi intensi e bellezze contrastanti e complementari.” (‘La Stampa’, 2 Settembre 1988)