La Sezione Anpi di Siderno ha chiesto, in data 7/2/2023, di convocare il Consiglio Comunale, affinché si discuta sul tema dell’autonomia regionale differenziata e sulla necessità che, dai territori più marginalizzati, parta una voce a difesa dei principi costituzionali, dell’uguaglianza e dell’unità nazionale. “La nostra Costituzione, all’art. 3 – c’è scritto in un comunicato stampa – prevede che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. L’attuale progetto di riforma, riguardante l’autonomia regionale, è iniquo, in quanto amplierà le distanze tra le regioni del nord e quelle del sud, e priverà i comuni delle già limitate autonomie in materia di scelta e di programmazione. Il Comitato Nazionale Anpi, con specifico ordine del giorno, si è già espresso in modo contrario al progetto di riforma, affermando che “mentre cresce l’inflazione, crescono i tassi d’interesse, ci sono pesanti ritardi nell’attuazione del Pnrr, vengono apportati tagli alla spesa sociale e si addensano nubi fosche sul futuro economico e sociale del Paese che accresceranno le già gravi e preoccupanti diseguaglianze, il tema della autonomia differenziata, come avevamo previsto, sta occupando sempre più spazio nel dibattito politico. La presentazione del disegno di legge delega Calderoli, peggiorativo del precedente disegno legge Gelmini in quanto prevede di fare ancora riferimento alla spesa storica per il finanziamento delle materie delegate alle Regioni anche in attesa della definizione dei LEP (livelli essenziali di prestazioni), ha provocato la reazione nettamente negativa delle regioni meridionali. Esse infatti in questo modo vedrebbero mantenuto e non corretto il loro divario dalle Regioni del Nord, che, come certifica il rapporto Svimez, continua ad aumentare. Se si discute, si può fermare un progetto diviso del Paese. L’auspicio è – conclude il comunicato – che, al più presto, sia convocato e assunto, in Consiglio Comunale, un ordine del giorno sul DDL suddetto”.
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