Il ventuno marzo è il giorno nel quale inizia la primavera ma, è anche il giorno nel quale E’ Possibile far sbocciare le speranze per non avere più vittime innocenti di mafia. Così da vent’otto anni ogni anno il 21 marzo in tutta l’Italia, l’Associazione Libera organizza manifestazioni per ricordare le vittime innocenti delle mafie. La XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, nella Locride è stata organizzata dalla sezione di Locri e si è svolta in Piazza F. Fortugno sede del Tribunale penale.
La manifestazione è iniziata con le parole del Vescovo della Diocesi Locri-Gerace Mons. Oliva che ha sottolineato la necessità di ricordare il passato per intraprendere cammini nuovi, per creare una comunità accogliente e inclusiva. Citando lo slogan ha affermato che “E’POSSIBILE un mondo diverso ma solo con l’impegno di tutti”.
1069 sono le vittime innocenti delle mafie, “nomi, semi di legalità che devono essere raccolti e fatti crescere affinchè diventino alberi” queste le parole del Presidente del Tribunale Accurso, che ha dimostrato la sua vicinanza ai familiari delle vittime che ancora chiedono giustizia.
Dopo gli interventi del Vescovo Mons. Oliva e del Presidente del Tribunale Accurso è iniziata la lettura dei nomi delle vittime della mafia, una lunga lista di donne, uomini e bambini.
A leggerli sulla gradinata del Tribunale sono saliti i familiari delle vittime, il Presidente Accurso, Monsignor Oliva, il Sindaco di Locri Fontana, l’Assessore Bumbaca, i rappresentanti delle forze dell’ordine, alcuni dipendenti del Tribunale, studenti, scout e anche chi dell’inclusione ha fatto il proprio obiettivo come l’ASD i Girasoli della Locride rappresentati dalla Presidente Irma Circosta. I nomi riecheggiavano nel silenzio di una piazza attenta e commossa vicina al dolore dei familiari. Al termine del lungo elenco di vittime delle mafie sono state ricordate le vittime del naufragio di Cutro che cercano giustizia. Pace, giustizia, verità, diritti, accoglienza, libertà, valori per i quali ancora oggi bisogna scendere in piazza, ma cambiare rotta è possibile!
REBA: Nasco in India, 35 anni fa, ma vengo adottata da una famiglia Locrese. Mi laureo in giurisprudenza presso l’Università degli Studi Mediterranea e oggi svolgo la professione di avvocato. Fin da adolescente ho collaborato con giornali mensili locali. Attiva nel sociale, collaboro con l’ Associazione Civitas Solis di Locri da più di dieci anni, da cinque anni collaboro come tecnico di nuoto nell’ Asd I Girasoli della Locride. Nel mio piccolo cerco di rendere migliore la comunità in cui vivo.