Si è svolto, questa mattina, presso la sede del ministero delle Infrastrutture a Roma il primo incontro con le Organizzazioni sindacali promosso dal ministro Matteo Salvini. Al tavolo erano presenti il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, accompagnato dal Segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo; il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra; il Vicesegretario generale della Cgil, Gianna Fracassi e il Segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone.
L’incontro, il primo di una serie che vedrà un secondo appuntamento nel mese di giugno, è servito per fare il punto sulle infrastrutture del Paese, su tutti gli interventi più significativi e che tengono conto anche delle tratte finanziate con fondi Pnrr, sulla riforma del Codice degli appalti e sul Ponte sullo Stretto.
Il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri ha giudicato “positivo” il confronto sugli investimenti previsti nel Paese.
“Abbiamo chiesto – ha detto Bombardieri – quando dovranno essere consegnate le opere e quanta occupazione si farà. La sicurezza è fondamentale per affrontare i cantieri. Abbiamo sottolineato al ministro che siamo a favore degli investimenti, ma siamo convinti che prima del Ponte sullo Stretto, ci sono strade e ferrovie da finire in Calabria e in Sicilia. Da parte nostra non c’è nessuna chiusura, anzi consideriamo lo sviluppo del Mezzogiorno una condizione fondamentale per la ripartenza del Paese ma, allo stesso tempo, siamo convinti che il miglioramento delle opere infrastrutturali viaria e ferroviarie non possa fermarsi ad Eboli”.
Per la Uil, infatti, la realizzazione dell’attraversamento stabile fra la Sicilia e la Calabria deve camminare di pari passo con una serie di interventi sul piano delle infrastrutture viarie e ferroviarie.
In particolare il Segretario generale della Uil ha ricordato al Ministro per le Infrastrutture la carenza di risorse che sono state destinate al completamento della Strada statale 106.
Allo stato attuale, infatti, sono stati previsti investimenti per il completamento per il terzo macro lotto Roseto Capo Spulico-Sibari; 220 milioni di euro, dilazionati in sei anni, per l’ammodernamento del tratto compreso fra Catanzaro e Crotone; tre miliardi di euro in legge di bilancio, dilazionati in 15 anni, per il tratto Catanzaro-Sibari ma, allo stato attuale, manca la copertura finanziaria per la progettazione e la realizzazione del tratto Crotone-Sibari e di quello Catanzaro-Reggio Calabria.
La posizione della Uil sulla Strada statale 106 è stata chiara. Al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è stato chiesto di procedere in maniera organica sul finanziamento, la progettazione e la realizzazione delle opere su tutto il tratto calabrese della Strada statale 106, attraverso la predisposizione di una Legge quadro che stabilisca un finanziamento pluriennale utile alla finalizzazione dei tratti non progettati e non cantierizzati sino ad oggi.
Durante l’incontro, poi, i rappresentanti della Uil al tavolo ministeriale hanno evidenziato le proprie preoccupazioni e quelle del sindacato in riferimento al completamento del progetto dell’Alta velocità ferroviaria in Calabria.
Allo stato attuale, infatti, il finanziamento – ottenuto attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza – interessa solo due lotti funzionali: quello compreso fra Battipaglia e Praia e quello compreso fra Praia e Tarsia. Due lotti che, però, potrebbero essere bloccati da difficoltà in fase di cantierizzazione delle opere cosa che, alla luce della tagliola dei tempi prevista dall’Europa sulla realizzazione dei progetti finanziati attraverso i fondi del Pnrr che fissa al 2026 il completamento degli stessi, porterebbe alla perdita del finanziamento.
Proprio questo rischio ha spinto il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a suggerire al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ed ai tecnici del ministero la possibilità di rimodulare questi finanziamenti, dirottandoli sul miglioramento infrastrutturale del tratto dell’Alta velocità compreso fra Reggio Calabria e Lamezia Terme.
Operazione quest’ultima, infine, che andrebbe incontro alla richiesta dell’Europa di sostenere la crescita economica e strutturale del porto di Gioia Tauro attraverso il potenziamento dell’Alta velocità fra Battipaglia e Reggio Calabria, eviterebbe il rischio di perdere i finanziamenti ottenuti attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza, mantenendo allo stesso tempo la territorialità degli investimenti.
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