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βIl viaggio della speranzaβ nei luoghi di pena in Calabria, organizzato dallβAssociazione βNessuno tocchi Cainoβ, Γ¨ iniziato il 19 settembre con la visita al carcere di Rossano e il 23 settembre ha fatto tappa al carcere di Locri. Visitare i carcerati ha lo scopo di ascoltarli, verificare le loro condizioni di vita materiale e raccontarle, ma soprattutto infondere fiducia e speranza a chi ormai lβha persa Γ¨ spesso vede come unica via dβuscita il suicidio. Dopo la visita alla Casa circondariale di Locri si Γ¨ svolta, presso la Planteria Orto Urbano, la Conferenza- dibattito βLβ art. 27 della Costituzione: aspettative tradite, esempi virtuosi e speranzeβ, organizzata dalla Camera penale di Locri G. Simonetti, unitamente allβ Osservatorio carcere U.C.P.I. e allβ associazione Nessuno tocchi Caino.
Dopo i saluti istituzionali da parte dellβAssessore Ornella Monteleone, la quale ha portato i saluti del Sindaco di Locri Giuseppe Fontana ed ha sottolineato lβimportanza del tema trattato, la parola Γ¨ passata alla Presidente del COA di Locri, avvocato Melita Neri, la quale ha ricordato che la situazione dei detenuti deve interessare la collettivitΓ e che il compito principale di un avvocato Γ¨ quello di tutelare i diritti che sono costituzionalmente garantiti ai detenuti, come ad esempio il diritto alla salute.
A moderare il dibattito lβavvocato Antonio Alvaro, Presidente della Camera penale G. Simonetti.
Il dibattito Γ¨ iniziato con lβintervento di Rita Bernardini, Presidente dellβAssociazione Nessuno tocchi Caino (ONG italiana fondata nel 1993 e composta da cittadini e parlamentari, attiva internazionalmente, affiliata al Partito Radicale Transnazionale, da sempre impegnata nella campagna mondiale per lβabolizione della pena di morte e della pena fino alla morte e che realizza progetti per lβaffermazione e promozione dei diritti umani) che ha parlato della visita presso la Casa circondariale di Locri, sottolineando la presenza del Presidente del Tribunale dottor Fulvio Accurso, oltre alla presenza di Nessuno tocchi Caino, delle Camere penali e dellβOsservatorio carcere camere penali ed auspica che molti piΓΉ magistrati di sorveglianza decidano di intraprendere il βviaggio della speranzaβ con loro perchΓ© solo cosΓ¬ si possono conoscere le condizioni reali del carcere.
In Italia esistono 189 istituti penitenziari, ad oggi, Nessuno tocchi Caino ha visitato 100, ma da Nord a Sud le problematiche principali sono sempre le stesse, una di queste Γ¨ rappresentata dal sovraffollamento che Γ¨ un problema strutturale e nazionale, perchΓ© ci sono 10mila detenuti in piΓΉ rispetto a quelli che gli istituti penitenziari possono contenere. Nel carcere di Locri ci sono 128 detenuti ma la capienza regolamentare Γ¨ di soli 89 posti, ma il vero problema non Γ¨ il sovraffollamento in sΓ© ma che tutto il carcere e chi ci lavora ha piante organiche che sono tarate sulla capienza regolamentare perciΓ² la carenza di organico va ad incidere sul funzionamento di questa realtΓ particolare. Un altro problema Γ¨ la mancanza di mediatori culturali.
Per risolvere il sovraffollamento la nostra Costituzione prevede degli strumenti come lβamnistia e lβindulto ma, lβultimo indulto Γ¨ stato previsto nel 2006.
Rita Bernardini ha concluso dicendo che il compito di ognuno Γ¨ quello di ricordare che il detenuto Γ¨ un essere umano e invita tutti a continuare il viaggio della speranza per cercare di rendere migliore la loro vita.
Dallβart. 27 della Costituzione discendono i principi fondamentali dellβordinamento penale italiano: la responsabilitΓ penale Γ¨ personale, il principio di non colpevolezza, il principio di umanitΓ della pena e il principio della finalitΓ rieducativa della pena; unβulteriore richiamo alla funzione rieducativa della pena e al reinserimento sociale del detenuto lo troviamo allβ 13 dellβOrdinamento penitenziario, premesso ciΓ² Γ¨ possibile un percorso rieducativo allβinterno del carcere oppure Γ¨ solo utopia?
La risposta positiva a questa domanda la ritroviamo nellβesperienza umana e sociale raccontata dal dottor Fulvio Accurso, Presidente del Tribunale di Locri.
Nel 2015 Accurso arrivava al Tribunale di Locri con la funzione di Presidente della Sezione penale, essendo rimasto scioccato dallo stato di incuria, degrado, trascuratezza degli uffici pensΓ² di ridare dignitΓ ai detenuti e agli uffici del Tribunale, lβunico modo con cui si dΓ dignitΓ ad una persona Γ¨ dandogli un lavoro; cosΓ¬ grazie allβart. 21 dellβOrdinamento penitenziario, in collaborazione con il carcere di Locri, ha intrapreso un percorso che ha coinvolto ben 35 detenuti che hanno lavorato presso gli uffici giudiziari tinteggiando le pareti, mettendo a posto i fascicoli ,ecc. Un ex detenuto che ha fatto il percorso Γ¨ stato impiegato presso il Santuario della Madonna di Polsi.
Dopo il periodo di chiusura per lβemergenza Covid-19, alcuni detenuti sono stati impiegati per sistemare lβarchivio del Giudice di Pace di Locri.
βLoro devono capire le loro fragilitΓ , – ha aggiunto il Presidente – il perchΓ© delle loro azioni e devono accettarsi per quello che sono, ed essere pronti ad affrontare la difficoltΓ che li aspetterΓ dopoβ.
Per la rieducazione e il reinserimento sociale non Γ¨ sufficiente lβart. 21 ma bisogna che ognuno faccia la propria parte, ci devβessere il lavoro degli educatori, dei magistrati di sorveglianza, e bisogna che ci sia un salto culturale della societΓ civile, che non li veda piΓΉ come delle persone da emarginare ma come esseri umani a cui dare una speranza.
La Costituzione parla di pene e non di carcere, come sottolinea lβavvocato Giuseppe Belcastro, ma spesso si assiste ad una giustizia βvendettaβ che Γ¨ una reazione di pancia, si assiste allβimpossibilitΓ di accesso a misure alternative, ma per ridare alla pena la funzione rieducativa, che discende dallβart. 27 della Costituzione, bisogna poter accedere alle misure alternative alla carcerazione.
LβItalia ha lo status di violatore sistematico dei diritti umani fondamentali ma esistono anche esempi virtuosi come quello portato avanti dal Tribunale di Locri, sotto la guida del dottor Accurso, la testimonianza di Don Tonino Saraco, Rettore del Santuario della Madonna di Polsi, il lavoro dellβassociazione Nessuno tocchi Caino e della Camere penali, finalizzato alla realizzazione degli intendimenti dei Padri costituenti, rappresenta la speranza che per le persone oggi detenute possa esserci un futuro fuori dalla propria cella.
βSe mi conoscessi non mi negheresti due aliβ
Giornalista iscritto allβAlbo professionale della Liguria dal 1985. Esperienze professionali presso Emittente Radiofonica Radio Sud La Cometa e presso Emittente Televisiva Teleradio Sud con sede in Siderno (R.C.). Redattore presso emittente radiofonica Novaradio (Milano) su comando per assegnazione di Borse di Studio dellβUniversitΓ Cattolica Sacro Cuore di Milano. Ha lavorato per: Corriere della Sera, Insieme (Ed. Rizzoli), Corriere Mercantile; Gazzetta del Sud.
Ha collaborato per le pagine Scuola del Secolo XIX. Attualmente iscritto nella sezione pensionati dellβalbo dei giornalisti della Liguria e con lβAgenzia Giornalistica ABA NEWS
Dallβaprile del 2021 Direttore responsabile di INCIPIT SISTEMA COMUNICAZIONE con una linea editoria innovativa.