di Redazione

Si Γ¨ appena conclusa a San Luca, la cerimonia di commemorazione del brigadiere Carmine Tripodi. Sono trascorsi 39 anni da quando nel 1985 contro, ignoti gli spararono 7 colpi d’arma da fuoco uccidendolo mentre tornava dalla fidanzata che avrebbe dovuto sposare un mese dopo.

Questa mattina, alle ore 10.00, presso la localitΓ  Ponte Cucuzza di San Luca, ha avuto luogo la commemorazione del 39Β° anniversario dell’eccidio del Brigadiere Carmine Tripodi, Medaglia d’oro al Valor Militare, con la resa degli onori e la deposizione di una corona presso il monumento in memoria della vittima.

Alle 10,30 nella Chiesa Santa Maria della PietΓ  di San Luca, si Γ¨ svolta una messa in suffragio, officiata dal vescovo della Diocesi di Locri-Gerace monsignor Francesco Oliva e dal Cappellano Militare Don Aldo Ripepi, alla presenza delle AutoritΓ  civili, miliari e giudiziarie del distretto reggino e del circondario di Locri. A seguire, alle ore 11:30 vi Γ¨ stata la deposizione di una corona presso il monumento β€œBrig. M.O.V.M. Carmine Tripodi” nell’omonima piazza di San Luca.

Il giovane, arruolato nell’Arma dei Carabinieri il 14 luglio 1977, prestΓ² servizio presso la Compagnia di Bianco, la Squadriglia Carabinieri di Motticella e, da ultimo, dall’8 gennaio 1982, al comando della Stazione Carabinieri di San Luca. Fu fortemente impegnato con determinazione e grande professionalitΓ  ad arginare l’ondata dei sequestri di persona sui crinali dell’Aspromonte riuscendo ad assicurare alla giustizia i rapitori dell’ingegnere napoletano Carlo De Feo, tenuto prigioniero per 395 giorni sulle montagne reggine.

Alle 21.00 del 6 febbraio 1985, mentre stava andando a bordo della propria autovettura presso la caserma della Compagnia Carabinieri di Bianco subΓ¬, in localitΓ  Cucuzza di San Luca, un agguato ad opera di tre malviventi che, dopo aver bloccato il passaggio del mezzo, esplosero all’indirizzo dell’auto numerosi colpi di lupara, attingendo mortalmente il militare e dileguandosi.

Seppur ferito a morte, il sottufficiale reagΓ¬ coraggiosamente esplodendo alcuni colpi con la propria arma, ferendo almeno uno dei malviventi in fuga, per poi accasciarsi esanime all’interno della sua autovettura.

Il 5 giugno 1986, in occasione della Festa dell’Arma dei Carabinieri celebrata in Roma, il Presidente della Repubblica ha conferito alla memoria del Brigadiere Carmine TRIPODI la β€œMedaglia d’Oro al Valor Militare” con la seguente motivazione: β€œComandante di Stazione distaccata, giΓ  distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini che portavano all’arresto di numerosi temibili associati ad organizzazioni criminose, responsabili di gravissimi delitti. Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtΓΉ militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita.

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