di Redazione
GiovedΓ¬ 11 aprile 2024 alle ore 17.00, nella Sala Mostre & Convegni della Gangemi Editore in Via Giulia, 142 a Roma sarΓ presentato il volume βLA CATTEDRALE DI GERACEβ, dello storico geracese Attilio SpanΓ². Lβultima fatica Spano la pubblica con la nota casa editrice Gangemi Editore. Lβevento culturale vedranno impegnati come relatori:Francesco MacrΓ¬, Presidente GAL Terre Locridee e Guido Mignolli, Direttore GAL Terre Locridee. Interverranno: Corrado Bozzoni, Professore Emerito di Storia dellβArchitettura della Sapienza UniversitΓ di Roma, Margherita Tabanelli, Ricercatrice di Storia dellβArchitettura Humboldt UniversitΓ€t zu Berlin Institut fΓΌr Kunst-und Bildgeschichte e Antonio RodinΓ² di Miglione, Presidente Fondazione Camillo Caetani.
Uno studio originale e innovativo Γ¨ illustrato nel libro βLa cattedrale di Gerace β Lβimpronta ottoniana tra Bizantini e Normanni nellβItalia meridionaleβ di Attilio M. SpanΓ² (Gangemi editore), prestigiosa pubblicazione di valore storico, artistico e documentale promossa dal Gal Terre Locridee, nellβambito dellβimpegno per la valorizzazione culturale del territorio, in linea con il progetto βLocride2025β.
La cattedrale di Gerace Γ¨ uno dei monumenti piΓΉ conosciuti e meno studiati della Calabria. Al di lΓ della sua evidenza materiale, la grande basilica Γ¨ sempre stata considerata normanna e testimone di quella campagna costruttiva volta alla sostituzione dellβelemento bizantino con quello occidentale. Questo studio interviene, invece, direttamente sullβedificio, ne analizza la sua consistenza fisica, leggendola tra le pieghe delle stratificazioni storiche e architettoniche, esulando dalla precarietΓ delle fonti, prendendo le distanze da una storiografia spesso superficiale, per individuare la sua personalitΓ e, necessariamente, la sua cultura di appartenenza. La monumentale cattedrale, cosΓ¬ come si pone in antitesi allβarchitettura bizantina, allo stesso modo non ripete forme francesizzanti di origine normanna. Inoltre non si prefigge lo scopo di annientare e distruggere la realtΓ locrese-bizantina, che giΓ dallβVIII secolo, permette lo sviluppo del castrum di Gerace, ma piuttosto la rispetta e la esalta, come testimone di una fede antica e di una profonda classicitΓ . Da quanto emerge dal questa ricerca, la cattedrale Γ¨ da considerarsi come frutto della volontΓ politica e artistica degli Imperatori del Sacro Romano Impero, in particolare di Ottone II di Sassonia e dei suoi discendenti. La basilica, ripete le forme proprie della tipologia imperiale di Merseburg, configurandosi come la piΓΉ meridionale delle grandi basiliche ottoniane di X secolo. La sua presenza a Gerace prima dellβarrivo dei Normanni, la identifica come un imprescindibile punto di riferimento per tutta lβarchitettura di Ruggero Gran Conte. Essa diventa, infatti, il modello dellβarchitettura normanna calabrese e siciliana della seconda metΓ dellβXI secolo, che muta le forme francesizzanti imposte da Roberto il Guiscardo, per una spinta classicheggiante di origine paleocristiana e di chiaro stampo imperiale; scelta che finirΓ con lβessere rigettata da Ruggero II, allβindomani della nascita del Regnum, quando diventerΓ importante rivolgersi veramente alla Normandia, ma con un mutato spirito siciliano.
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