di Redazione

Continuano al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria le attivitΓ  di studio e ricerca legate ad una visione sistemica della programmazione conservativa e di valorizzazione, per accogliere un pubblico sempre piΓΉ numeroso e diversificato.

Nell’ambito di un accordo quadro tra il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR), si avvia una nuova campagna di verifica e controllo dello stato di conservazione dei Bronzi di Riace e di Porticello.

L’ultimo intervento di restauro sui Bronzi di Riace, che risale agli anni 2009-2013, Γ¨ stato effettuato presso la sede del Consiglio Regionale della Calabria a Palazzo Campanella grazie alla collaborazione tra l’Istituto Centrale per il Restauro e l’allora Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria. Le due statue, rientrate al Museo la notte del 21 dicembre del 2013, in questi anni sono state oggetto di interventi di manutenzione ordinaria e controlli strumentali da parte dei restauratori e degli archeologi del MArRC.

Nel marzo 2023 Museo e ICR hanno condiviso un programma di verifiche, strumentali e visive dello stato di conservazione dei reperti custoditi in Sala Bronzi, con le prime attivitΓ  di controllo svolte giΓ  nel mese di settembre 2023. Le funzionarie del MArRC Barbara Fazzari, responsabile del Laboratorio di Restauro, e Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni, hanno coordinato e curato i rapporti tra il Museo e l’ICR e, insieme al direttore Fabrizio Sudano, seguiranno in prima persona i lavori in sala Bronzi.

Β«Una grande opportunitΓ  per il MArRCΒ», esordisce Fabrizio Sudano. Β«A dieci anni dall’ultimo intervento di restauro sui Bronzi di Riace, avviamo una campagna di verifica e monitoraggio indispensabile per pianificare i futuri interventi di manutenzione e restauro sui nostri capolavori piΓΉ pregiati. Abbiamo studiato e proposto all’ICR una modalitΓ  di indagini il piΓΉ possibile attenta alle esigenze del visitatore, che potrΓ  osservare da piazza Paolo Orsi le attivitΓ  di check up in sala Bronzi. Visitatore che Γ¨ sempre piΓΉ attento alle problematiche di conservazione e restauro e potrΓ  cosΓ¬ essere informato direttamente dai professionisti del restauro e comprendere il perchΓ© ma soprattutto come si interviene su un bene di una tale importanzaΒ».

Β«Fin dall’arrivo delle preziose sculture bronzee al Museo Nazionale di Reggio Calabria (1983), l’Istituto Centrale per il Restauro – commenta il Direttore delegato, arch. Giorgio SobrΓ  – ha progettato e messo in atto campagne di studio, ricerca e restauro volte alla loro salvaguardia e conservazione, congiuntamente con i colleghi reggini. Assolutamente attuale Γ¨, al riguardo, il pensiero di Giovanni Urbani, poi ripreso da Michele Cordaro, circa la prioritaria necessitΓ  di prevenire il deterioramento dei materiali costitutivi dei beni culturali per mezzo di un’accurata politica di manutenzione e di un controllo costante delle condizioni ambientali. Nel solco di questa tradizione, l’ICR mette dunque a disposizione la propria decennale esperienza, al fine di definire le migliori strategie di conservazione per queste opere straordinarieΒ».

Il cronoprogramma della prima fase delle attivitΓ  di verifica e monitoraggio predisposto in accordo con l’Istituto Centrale per il Restauro, prevede, nei mesi tra aprile a settembre, una media di due/tre giorni di attivitΓ  svolti dal gruppo di esperti che sarΓ  impegnato in indagini autoptiche e diagnostiche sui Bronzi di Riace e di Porticello. Il primo sopralluogo Γ¨ previsto per il 15 e 16 aprile, seguiranno gli altri incontri fissati dal 27 al 30 maggio, dal 17 al 18 giugno, dal 1 al 3 luglio e dal 16 al 18 settembre.

Β«Le verifiche sullo stato di conservazione dei Bronzi di Riace e Porticello – commenta Barbara Fazzari – rientrano in uno dei concetti piΓΉ importanti del restauro moderno, ovvero la β€œconservazione preventiva”, che consiste nel pianificare tutte quelle azioni volte a prevenire i fenomeni di degrado, in modo tale che le opere abbiano sempre meno bisogno di essere restaurate. Accompagnati dagli esperti dell’ICR condivideremo infatti le strategie per minimizzare le possibili cause di alterazione dei bronzi, programmando tutte le attivitΓ  di verifica e monitoraggio e gli interventi di manutenzione necessari a garantirne la corretta conservazione nel tempoΒ».

Β«Le prime indagini videoendoscopiche che abbiamo condotto all’interno delle due statueΒ» – ricorda Roberto Ciabattoni, responsabile scientifico del progetto per l’ICR – Β«hanno permesso di attuare, nel corso degli anni nuovi protocolli di intervento, primi per tecnologia applicativa, che hanno consentito lavorazioni remotizzate all’interno di manufatti. In questa nuova campagna di approfondimento scientifico, si metteranno a punto, in collaborazione con i professori Paolo Piccardo e Roberto Spotorno dell’UniversitΓ  di Genova (UNIGE), Dipartimento di chimica e chimica industriale, Gruppo di ricerca Metal, delle procedure specifiche per gli approfondimenti diagnostici sulle leghe metallicheΒ».

Β«La tutela delle collezioni Γ¨ un obiettivo prioritario per ogni istituto di cultura – prosegue Daniela Costanzo – ma naturalmente l’importanza dei Bronzi di Riace esige una particolare attenzione per la salvaguardia di questi capolavori e la loro trasmissione alle generazioni future. Si tratta di un lavoro quotidiano e silenzioso, svolto di norma quando il Museo Γ¨ chiuso al pubblico, ma in questo caso, vista la complessitΓ  delle attivitΓ  da svolgere, abbiamo cercato un equilibrio tra le esigenze di tutela e quelle di fruizione pubblica, riducendo al minimo l’interdizione al pubblico della sala BronziΒ».

Β«Le superfici delle sculture bronzee – ricordano infine i restauratori dell’ICR Francesca Angelo, Davide Fodaro e Livia Sforzini – rivelano la loro lunga storia, a partire dal momento dell’esecuzione, passando per la giacitura in ambiente marino e attraverso i vari interventi conservativi cui sono state sottoposte. L’obiettivo della presente campagna di verifica e controllo mira a rilevare, comprendere e registrare, con metodologie integrate, la complessitΓ  delle patine presenti, morfologicamente diversificate e composite, al fine di poter monitorare nel tempo le superfici con la massima attenzione, proseguendo gli studi le ricerche per definire al meglio i protocolli conservativi mediante azioni dirette e indiretteΒ».

L’attivitΓ  di monitoraggio diventa quindi un momento di scambio con il pubblico che cosΓ¬ puΓ² comprendere quanto sia delicato e complesso il lavoro fatto per mantenere ciΓ² che ci Γ¨ stato tramandato, acquisendo una maggiore sensibilitΓ  sul concetto di salvaguardia e prevenzione del patrimonio archeologico. Nelle giornate di attivitΓ  del team scientifico, i visitatori avranno la possibilitΓ  di seguire i lavori in corso attraverso le vetrate di piazza Paolo Orsi e di approfondire vari aspetti relativi agli studi e al restauro dei Bronzi attraverso i contenuti multimediali appositamente predisposti. Inoltre, grazie alla collaborazione con la societΓ  Coopculture, concessionario dei servizi aggiuntivi del MArRC, i visitatori che acquisteranno il biglietto per le date in cui il progetto Check-up sarΓ  all’opera, potranno utilizzare lo stesso titolo di accesso per entrare in sala Bronzi, entro 30 giorni dalla prima data di visita.

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