di Pasquale MuiΓ 

Oramai hanno deciso. Si protesta e si fa lo sciopero. I quattromila tirocinanti calabresi e i sindacati che li rappresentano hanno indetto lo stato di agitazione in tutti gli enti dal 12 al 15 febbraio. I prossimi giorni saranno determinanti.

Al centro dell’attenzione dei tirocinanti l’emendamento presentato alla Camera al Milleproroghe che prevede una contrattualizzazione a 18 ore per 18 mesi con relativa copertura finanziaria annua di 40 milioni di euro per chiudere la stagione dei tirocini. I tirocinanti sono impiegati al funzionamento della macchina amministrativa nei Comuni, nelle Asp, nelle Province, nelle scuole, ed in tantissimi enti pubblici e privati.

Dalle ultime notizie assunte da atti parlamentari, l’emendamento perΓ² risulta essere stato accantonato, pare per problemi legati alle ristrette tempistiche di discussione. E allora Γ¨ sciopero. Diversi i rappresentanti delle istituzioni che si sono schiarati a favore dei tirocinanti, Fra questi, il sindaco di Siderno e dirigente nazionale del partito Democratico Mariateresa Fragomeni, che ha affidato a una nota il suo pensiero in merito.

β€œSostengo la protesta dei 4000 tirocinanti calabresi in sciopero che, insieme alle segreterie regionali delle sigle Nidil-Cgil, Felsa-Cisl, Uiltemp e Usb Fds, domani mattina manifesteranno a Catanzaro, chiedendo d’incontrare il Prefetto Enrico Ricci per ribadire ancora una volta le ragioni di una vertenza che non si Γ¨ affatto chiusa e, anzi, rappresenta una ferita aperta per molti lavoratori che, di fatto, svolgono un’importante e fondamentale mole di lavoro negli enti pubblici e, in particolare, nei Comuni. Nonostante la propaganda della maggioranza al Governo nazionale abbia fatto passare per rassicurante, nei mesi scorsi, il messaggio dei parlamentari calabresi Cannizzaro e Arruzzolo (promotori dell’emendamento al Decreto Milleproroghe che prevede le deroghe normative per la contrattualizzazione negli enti locali con contratti di 18 mesi per 18 ore), appare del tutto insufficiente la dotazione finanziaria di soli 5 milioni di euro finora stanziati che, stando cosΓ¬ le cose,- continua la nota di Fragomeni – Β lascerebbe fuori 12 lavoratori su 13, escludendo, in primis, quasi 500 tirocinanti che non operano in quelle pubbliche amministrazioni che non sono enti locali.

Non si possono illudere i lavoratori precari con false promesse se non si prevede un’adeguata copertura dei provvedimenti che, anzi, devono essere diretti a un deciso percorso di stabilizzazione come accaduto, in precedenza, per gli ex Lsu-Lpu, perchΓ© appare del tutto evidente che senza la preziosa opera quotidiana dei tirocinanti, i Comuni calabresi non riuscirebbero a erogare tutti i servizi ai cittadini.

Dunque, – conclude il dirigente del PD – Γ¨ necessario che la maggioranza di Governo abbandoni la politica degli slogan e si metta una mano sulla coscienza, cogliendo l’occasione della discussione parlamentare sull’assestamento di bilancio e individui e destini le risorse necessarie ad avviare un percorso di contrattualizzazione che apra le porte a una loro reale stabilizzazione”.

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