Chiamiamolo per quello che Γ¨… il cancro Γ¨ una campana che suona per tutti, che ci richiama a stringerci quando l’esigenza di uno diventa di molti.
E’ ormai un po’ che ascolto la voce stanca di un guerriero che non crolla, quella di un uomo che condivide, quella di una malattia che diventa esperienza… rivolgendo a chiunque voglia ascoltare lo sguardo di migliaia di individui che esistono senza essere ostentati.
Nino SpirlΓ¬ si definisce “un malato non speciale”, accantonando la sua figura di politico per mostrare l’uomo dietro il ruolo, e senza vergogna o buonismi inutili, illustra giorno per giorno la fame di questa subdola malattia, che si nutre sia del corpo che della vita, e delle relazioni di chi ne viene colpito.
Per Nino, che Γ¨ ormai un amico che ogni giorno coi suoi video Γ¨ entrato in tante famiglie, la vita Γ¨ speranza fino all’ultimo istante, Γ¨ una forza che invece di consumarsi si rigenera, Γ¨ il coraggio di affrontare le mutazioni per trovarne sempre il lato ottimista.
Ascoltando Nino cambiano gli ideali, e le frasi importanti che prima erano d’amore e di successo, diventano di fede e aspettativa.
In questi simposi di pura filosofia ognuno scopre che il vero nemico non Γ¨ il cancro, ma quel male che serpeggia davanti agli occhi in chi vede solo quello, dimenticando l’uomo o la donna dietro di esso… una sineddoche che rende un’anima la propria malattia, abbandonando in balia della compassione e del dispiacere formale, menti che ancora saprebbero esserci e dare… quanto cercare ristoro nell’amicizia e in quel senso di fraternitΓ  che rende ognuno parte dell’altro.
La morte Γ¨ morte, c’Γ¨, da sempre, e non puΓ² essere imbrogliata, ma Γ¨ nel vivere che Nino trova il senso, riempiendo vuoti e rendendosi un qualcosa di completo, compatto e irriducibile… traducendo quella che sarebbe una debolezza in spunto su cui costruire un potere antico, col quale affrontare senza venire sopraffatti.
Descrivendosi ci accompagna in quel mare in tempesta che spinge violento tra stanchezza e abbattimento, dopo il quale, perΓ², nella calma piatta di rare giornate di sole, godere il sereno, nel tepore di una luce che dall’alto ristora, del suono lento di un mare piatto che calma l’animo per concedere, senza riserve, brevi sorrisi da regalare a chiunque.
Nino SpirlΓ¬ parla dalla sua malattia alla vita, come fosse la sua amata, intersecando i momenti migliori e assaporabili solo conoscendo i peggiori… e questa storia che ci auguriamo finisca in lieto fine, lascia comunque un addio al peggio, per riaccendere una speranza sopita in un futuro di cui vuole essere parte integrante.
Grazie Nino per esserti aperto, per aver abbassato ogni difesa, per mostrarci un uomo buono che trae coraggio dalla propria umanitΓ .
Auguri a Nino e alla sua colonna portante, quella Mamma che ne ricorda tante… una di quelle Mamme a cui chiedere scusa prima ancora di ringraziarle, da sempre ancorate alla vita tramite i figli, e a cui Γ¨ impossibile restituire anche solo la metΓ  d’amore concessoci.

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